L’esperimento Retegui ha dato i frutti sperati, due gol in due partite sono biglietto da visita interessante. E così il ct, Roberto Mancini, potrebbe ampliare il ventaglio di oriundi presenti in Nazionale.
Retegui segna e convince, i due gol contro Inghilterra e Malta hanno fatto sì che l’esperimento provato da Roberto Mancini e dal suo staff risultasse riuscito.
L’attaccante del Tigre, dunque, tornerà a essere convocato dal commissario tecnico, già dai prossimi impegni di giugno, quando l’Italia sarà impegnata nelle fasi finali di Nations League contro la Spagna e poi eventualmente contro la vincente di Olanda-Croazia per la finalissima o contro la perdente per la finale per terzo o quarto posto. Retegui ci sarà. Ma potrebbero esserci altri oriundi a fargli compagnia. Sono quattro, in particolare, i giocatori nel mirino di Mancini. In primis Gianluca Prestianni, classe 2006, del Velez Sarsfield, esterno d’attacco e seconda punta. Prestianni è un talento purissimo, ha esordito in prima squadra a 17 anni ed è stato convocato dall’Argentina Under-17 di Pablo Aimar. Prestianni, entro qualche settimana, dovrebbe ottenere il passaporto italiano e diventare quindi convocabile da Mancini. Poi a lui la scelta: o giocare per l’Italia o aspettare la chiamata di Scaloni.
Italia, Mancini studia altri quattro oriundi
Occhio anche a Nicolas Capaldo, classe ’98 e oggi al Salisburgo, anche se scuola Boca. De Rossi l’ha avuto come compagno alla Bombonera e ha consigliato a Mancini di seguirlo da vicino. Capaldo è una mezzala tecnica, d’inserimento, con ottime qualità tecniche. Ha incrociato il Milan in Champions League e la Roma in Europa League, segnando anche un gol. Gli scout della Federazione stanno monitorando anche Giuliano Galoppo, 24 anni ancora da compiere, ex Banfield e oggi al San Paolo. È un mix tra Capaldo e Prestianni: centrocampista come il primo, ma con spiccate doti offensive, tanto che in Brasile ha finora segnato otto gol in dieci presenze. Allo staff di Mancini è stato segnalato anche Marco Di Cesare, difensore dell’Argentino Juniors, classe 2002, origini campane e marcatore puro, sportivamente cattivo, alcuni lo paragonano a Burdisso.
Insomma ci sarebbero altri oriundi nel mirino di Mancini che, comunque, rimane alla ricerca soprattutto di giocatori offensivi, visto che è nel reparto d’attacco che l’Italia sembra patire maggiormente la mancanza di talento. In difesa e a centrocampo, soprattutto, sembra esserci comunque più materiale da cui attingere. Aspettando sempre il ritorno al top di Federico Chiesa e Ciro Immobile.