La “Bobo Tv” regala sempre momenti di spunto e anche di polemica. Stavolta, a scatenarsi, è stato il padrone di casa. Christian Vieri se l’è presa con il sistema calcio italiano, ma soprattutto con l’opinione pubblica sportiva.
Scatenato, come raramente lo si vede. Vieri di solito è uno dei più pacati e composti nelle riflessioni e nell’esposizione del proprio pensiero durante le puntate della Bobo Tv.
Stavolta, però, l’ex attaccante di Lazio e Inter ha perso la pazienza ed c’è andato giù duro contro il sistema calcio e soprattutto contro l’opinione pubblica sportiva del nostro Paese, ovviamente con particolare riferimento a quella che si occupa di calcio. Il ragionamento di Vieri nasce da una difesa dell’operato del commissario tecnico della Nazionale, Roberto Mancini, di cui Vieri è stato anche compagno di squadra nella Lazio. Le convocazioni del ct, che tanto hanno fatto discutere, per la chiamata dell’oriundo Retegui o quella del baby Pafundi, sono state invece difese da Vieri, secondo cui l’Italia è una nazione allergica alle novità, incapace di aprirsi alle cose nuove, conservatore, troppo ancorato a posizioni spesso di comodo.
Così Vieri si è scatenato e ha martellato come raramente lo si era visto fare durante la Bobo Tv.“In Italia non piace la novità, non è accettata. Mancini già quando giocava non si cacava nessuno. Fa di testa sua e fa bene. Tanto paga lui se le cose dovessero andare male. Pafundi non gioca nell’Udinese e sti c***i. Lui lo chiama perché secondo lui ha qualità incredibili. Retegui gioca titolare, vuol dire che gli altri non sono all’altezza in questo momento. Mancio vuole giocare a calcio. Quando uno è bravo, gli altri rosicano”. Vieri, però, non s’è fermato qui e ha portato a sostengo delle sue tesi, anche l’esempio personale di quando – da ragazzo – Emiliano Mondonico, tecnico del Torino, lo preferì a giocatori più grandi e sulla carta più pronti. Retegui non parla italiano? Stupidaggini, per Vieri.
Nel calcio esiste solo una lingua, quella del pallone, il resto è aria fritta. È il talento a contare: “Non bisogna parlare quando si gioca a calcio, ci si capisce al volo. Allora quando vai all’estero senza sapere la lingua non puoi giocare? Sono c*****e che vi mettono in testa, sono stupidaggini. Quando ero a Torino, Mondonico chiamava me che ero del ’73 e non quelli del ’71 per giocare in prima squadra. Mi diceva che ero più forte di tutti e mi ha fatto esordire in A quell’anno. Ognuno deve fare il suo mestiere”. Il Vieri pensiero.