I posti disponibili per i lavoratori stagionali e non si sono volatilizzati nel giro di poche ore. L’allarme degli imprenditori: non bastano
Il giorno della verità è arrivato e con lui sono arrivati i numeri da capogiro delle richieste, ampiamente preventivati dalle associazioni del settore. Il click day per i lavoratori extra comunitari del 2023 è terminato con una domanda di accesso che triplica i posti disponibili, nonostante l’aumento di circa 13 mila unità rispetto al decreto flussi del 2022.
Alle 10 di mattina gli 82.705 posti disponibili erano già stati esauriti. La domanda dei lavoratori stranieri provenienti da Africa, est Europa e Asia ha raggiunto la cifra record di 238.335 richieste. I numeri messi a disposizione nel decreto flussi per i lavoratori stagionali e non per questo 2023 sono stati ampiamente superati dalle richieste arrivate. Intanto tra gli imprenditori e le associazioni di categoria, che avevano già ampiamente previsto un simile esito, sale la richiesta di un ulteriore click day per dare spazio a chi è rimasto fuori. Il motivo semplice è che questi lavoratori non basteranno a coprire le richieste delle aziende, agricole e strutture recettive in primis, che rischiano di rimanere senza personale a poche settimane dall’inizio del momento clou dell’anno per la loro attività.
Nonostante i 13 mila posti in più rispetto al 2022 il click day del 2023 può considerarsi per certi versi un fallimento. Le domande di ingresso che hanno triplicato i posti previsti nel decreto flussi testimoniano la necessità di braccia per il lavoro stagionale in Italia, specie nel settore agricolo che insieme a quello turistico-alberghiero ha ottenuto più della metà dei posti a disposizione, 44 mila contro i 42 dell’anno scorso. Anche questo non pare però sufficiente tanto che se da una parte gli imprenditori lamentano la carenza di personale, spetta anche alle associazioni di categoria, Coldiretti e Confagricoltura, chiedere al Governo di rivedere la sua posizione concedendo altri 100.000 pass per gli stagionali extra-UE.
La provenienza dei lavoratori è quanto mai disparata con i vicini dell’est Europa, albanesi e macedoni in particolare, fino al Pakistan e all’India, per non parlare dell’Africa che continua a farne da padrona con lavoratori provenienti principalmente da Marocco, Tunisia, Nigeria, Mali e Senegal. Il bisogno assoluto di braccianti è testimoniato dai dati riferiti dal Viminale tramite il proprio sito. Alle 9 di mattina del click day in Veneto erano già andati esauriti i posti dedicati al settore agricolo. Numeri che testimoniano, nonostante la crescita dei posti messi a disposizione nel 2023, il bisogno per le nostre aziende della manodopera straniera per affrontare la stagione oramai alle porte.