In merito alla vicenda dei migranti e non solo, il presidente del Senato Ignazio La Russa ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Libero”
Un argomento che, da più di qualche mese, sta facendo nascere un bel po’ di polemiche. Ovviamente ci stiamo riferendo all’immigrazione. Questa volta, a provare a fare un po’ di chiarezza, ci ha pensato direttamente Ignazio La Russa. Il presidente del Senato fa sapere che la situazione, poco prima della campagna elettorale, è cambiata. Queste sono alcune delle sue parole: “Il flusso migratorio non è più quello ordinario, che andava regolamentato, sottratto alla gestione degli scafisti e separato dall’attività ideologica e dalla speculazione politica operata dalle Ong“.
L’immigrazione, fa sapere La Russa, è un’arma puntata contro l’intera Europa. Confida nell’Unione Europea che, nelle ultime settimane, è stata pressata proprio dal governo. Sulla questione che mezzo Parlamento è favorevole all’immigrazione clandestina fa chiarezza sulla legge ‘Bossi-Fini‘. In merito a questo ha ribadito: “Deve essere cambiata quanto prima“. Poi ha continuato dicendo: “L’Italia paga il fatto di aver avuto per decenni il partito comunista più grande d’Europa e che ci ha lasciato in eredità il concetto internazionalista di ritenere le frontiere una cosa obsoleta. A peggiorare il quadro si è aggiunta la cultura radical-chic“.
Il presidente del Senato ha continuato la sua intervista in questo modo: “Ovviamente il risultato è stato una radicalizzazione dello scontro sull’immigrazione, al cui problema dovremmo dare la risposta che dà tutto il mondo: noi non possiamo accogliere chiunque ci venga portato dagli scafisti.
Noi possiamo solamente ospitare dignitosamente e di cui abbiamo bisogno e trattarle alla pari degli italiani al cento per cento. Gli altri, fuori”. In conclusione si è soffermato sulla lotta alla clandestinità. Una vicenda che deve avere, quanto prima, una svolta culturale. “Si tratta di una maturazione politica che per la sinistra è difficile”.