Lo Shakhtar Donetsk, storico club ucraino, non ci sta ed alza la voce. Tanto da sporgere denuncia contro i vertici alti del calcio per via di una decisione che ha scatenato non poche polemiche
Se ne stava parlando già da qualche giorno, ma conferme in merito non ne arrivavano. Fino a quando, proprio nelle ultime ore, arriva la notizia che potrebbe causare un vero e proprio terremoto calcistico. Protagonista la squadra ucraina dello Shakhtar Donetsk. Quest’ultima avrebbe presentato una denuncia alla Commissione Europea. Nel mirino, però, ci sarebbe la FIFA. Il motivo di tutto questo? La decisione, da parte della federazione internazionale, di sospendere i contratti di allenatore e giocatori non ucraini dopo l’invasione del Paese da parte della Russia.
A quanto pare, molti calciatori, hanno lasciato la squadra senza ricevere alcun tipo di compenso da parte del club. Tanto è vero che si parla di perdite che arrivano quasi a 40 milioni di euro. Il tribunale arbitrale dello sport di Losanna aveva deciso di respingere la richiesta da parte della società. Il club ucraino non si è arresto e ha deciso di rivolgersi ad altre istante. Questa la nota ufficiale da parte della società in merito a questa vicenda: “Continueremo a contestare la decisione emessa dal Consiglio Fifa il 20 giugno scorso, relativa alla sospensione automatica dei contratti internazionali fino al giugno 2023, cosa che il club ritiene illegale“.
Non è finita qui visto che c’è il serio rischio che, tutto questo, possa essere prorogato almeno fino al giugno del 2024. Il comunicato è continuato in questo modo: “Come club abbiamo potuto sperimentare la parzialità e l’ingiustizia insite nel sistema legale del calcio internazionale e ci aspettiamo che la Commissione Ue comprenda e apprezzi le estreme pressioni finanziarie cui è sottoposto il nostro club a causa delle azioni della Fifa, in un momento in cui la nostra nazione è devastata da una guerra illegale“.
In merito al conflitto (oramai giunto al giorno numero 401) il club ha puntualizzato nella nota che, mai come adesso in questi tempi tragici e disperati, il calcio deve portare gioia ai tifosi, ai giocatori e alle loro famiglie. Per il momento non è arrivata alcun tipo di risposta né da parte della Commissione Europea e nemmeno dalla stessa FIFA del presidente Gianno Infantino.