Prende sempre più corpo il “piano di Piantedosi” in vista della cabina di regia tra i ministeri convocata per martedì
Risolvere la questione migranti con un piano preciso, ordinato e strutturato. Con delle nuove regole che daranno la possibilità di entrare in modo regolare e anche la possibilità di ottenere dei contratti di lavoro e soprattutto entrare in Italia senza essere costretti dagli scafisti e rischiare la morte. Nella settimana che verrà si svolgerà una Cabina di regia a Palazzo Chigi per arrivare a delle forme d’intervento per gestire meglio l’arrivo dei migranti. E’ il piano Piantedosi che cercherà di gestire una possibile ondata in arrivo da Tunisia, Egitto, Libia.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva avvisato qualche giorno fa che per evitare un arrivo di 3-4000 migranti nei prossimi giorni era necessario potenziare l’accoglienza, ed è per questo che il Viminale si sta predisponendo e soprattutto attrezzando al meglio per non avere alcuna sorpresa negativa. Negli ultimi mesi gli arrivi maggiori sono dalla Tunisia e dall‘Egitto e questo, secondo alcuni dati che si stanno studiando da giorni, vuol dire che la maggior parte dei migranti arrivati in Italia, sono migranti economici.
Per questo anche il ministero dell’Interno ha previsto il progetto di portare i Cpr, (Centri di permanenza per i rimpatri), a 20, uno per regione. Allo stato attuale sono sono attivi quelli di Torino, Roma, Brindisi, Palazzo San Gervasio, Bari, Trapani, Caltanissetta, Macomer, Gradisca d’Isonzo. Si cercano per questo progetto dei nuovi fondi anche perché l’aumento pare essere significativo per l’anno prossimo (+14,39 milioni di euro, ovvero 46,18 milioni al posto dei 31,79 della previsione 2022).
Nel 2023, secondo i dati degli ultimi giorni, sono 5,39 milioni di euro di differenza. Si va dai 26,79 milioni delle previsioni 2022 ai 32,18 di quelle 2023. Per i Cpr c’è da considerare che la media dei rimpatri va dai 3 ai 4 mila all’anno. Anche e soprattutto per questo Matteo Piantedosi vuole che tutte le parti in causa siano più collaborative e siano più tempestive nei loro interventi.