Il presidente dell’Uefa parla ad un quotidiano sloveno in una lunga intervista e fa capire che sui club che hanno problemi legali Nyon non starà a guardare
L’Uefa “non starà a guardare…”. A dirlo è Aleksandar Ceferin che dopo tanti mesi di silenzio torna a parlare di Andrea Agnelli e della Juventus. Le sue parole non sono certo di circostanza, ma il preludio a qualcosa di più serio, tanto che apre il capitolo Juve e Superlega con un “doveva finire com’è finita“. Lo dice, per restare a quanto scrive il quotidiano Ekipa, con una specie di ghigno che chissà cosa possa nascondere. Di sicuro non cose buone, anche se lui stesso fa capire che non vuole assolutamente infierire, anche perché non ha nulla nei confronti della Juve e sei suoi tifosi.
“Come è finita per Agnelli? Non la definirei soddisfazione, non c’era bisogno che provassi qualcosa del genere. Certo, su molte cose ne so di più rispetto ai normali tifosi. La storia della Juventus doveva finire come è finita. Perché tutto era sbagliato”. E poi riprende parlando di Agnelli e del suo rapporto: “Non ho un rapporto affettivo con Agnelli, ma vorrei sottolineare che rispetto ancora la Juventus come club e che ho molto rispetto per tutti e tre i club in generale. Se un club ha un Consiglio che prende decisioni sbagliate, non significa che io sia contro quel club in quanto tale, tanto meno i suoi tifosi o i giocatori“.
Dicevano di essere i salvatori del calcio, ma poi hanno guai giudiziari grossi
Non ha certo dimenticato la dinamica che ha aperto le porte alla Superlega o al tentativo di fondarla, ma non sembra portare rancore, se non altro perché ha vinto su tutti i fronti, ma avvisa e con tono sarcastico spiega: “È interessante notare che dei tre club che si dichiarano i salvatori del calcio, per quanto si apprende dai media, uno è impegnato in un procedimento penale per questioni di bilancio, un altro per aver trasferito denaro a uno dei i leader nell’organizzazione arbitrale. Vedremo se anche il terzo ha qualcosa. Interessante vedere come salverebbero il calcio… Ogni mio altro commento sarebbe superfluo“.
Non è tenero nemmeno sul Barcellona anzi è durissimo, visto che i blaugrana avrebbero pagato la società dell’ex vicepresidente degli arbitri spagnoli per alcune consulenze e ricevere informazioni sugli arbitri dal 2001 al 2018, per Ceferin “è uno dei casi peggiori avvenuti nel calcio”. Poco importa a Ceferin che la giustizia sportiva spagnola abbia prescritto il tutto “Non posso commentare direttamente questo per due motivi. In primo luogo, perché abbiamo un comitato disciplinare indipendente incaricato di farlo. E in secondo luogo, perché non ho affrontato la questione in dettaglio” ha detto il presidente Uefa, che poi si è sbilanciato sottolineando che “la situazione è gravissima“.