Fosse Ardeatine, testimonianza figlia di una vittima: “Meloni ha ragione…”

Fosse Ardeatine, arriva la testimonianza da parte della figlia di una delle vittime di quella tragedia. Lo ha fatto rilasciando una intervista al quotidiano “Libero”

La testimonianza della figlia di una vittima
Fosse Ardeatine (Ansa Foto) Notizie.com

Suo padre era uno dei 335 italiani uccisi dai tedeschi. Quando venne ucciso il 23 marzo del 1944, Liana Gigliozzi aveva solamente 3 anni. Ora ne ha 82. Suo padre Romolo venne ucciso senza un perché e, soprattutto, senza una colpa. Si era trovato nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Fu una delle vittime di via Rasella, dopo che venne fatta esplodere una bomba partigiana. La stessa che uccise 33 soldati altoatesini della ‘Bozen‘. Ci tiene a ribadire che non era schedato come socialista. Anzi, non c’entrava assolutamente nulla. Dopo quel terribile boato uscì dal bar alla ricerca sua e del fratellino. Venne bloccato proprio dai tedeschi che, insieme ad altre 334 persone, vennero uccise.

Poche ore dopo quell’attentato i tedeschi, in un comunicato radio, annunciarono che doveva presentarsi immediatamente il responsabile. Non si fece mai avanti. Tanto è vero che si fece avanti anche il fratello della vittima che si era proposto come prigioniero. I tedeschi, però, non accettarono questo scambio e continuarono per la loro “filosofia”: ovvero quella di uccidere dieci italiani per ogni tedesco. Liana, così come altre persone, ancora non riesce a spiegarsi per quale motivo venne lanciata una bomba su 33 soldati che morirono. Fatto sta che, nel corso della sua vita, è cresciuta senza una figura paterna. Una infanzia e adolescenza trascorsa in un collegio. Una infanzia che nessuno potrà ridarle mai più indietro.

Fosse Ardeatine, le parole della figlia di un italiano ucciso dai tedeschi

La testimonianza della figlia di una vittima
Fosse Ardeatine (Ansa Foto) Notizie.com

In ambito politico è d’accordo con le parole rilasciate dal presidente del Senato, Ignazio La Russa. Quest’ultimo affermò che la strage di via Rasella non è una delle pagine più gloriose della Resistenza. “Ha ragione, di quale gloria dobbiamo parlare? Dietro a quell’azione colpirono donne rimaste vedove e bambini rimasti orfani“.

Anche sulle parole di Giorgia Meloni ha fatto sapere di essere d’accordo. Nonostante la sinistra abbia trovato polemiche anche su una delle pagine più drammatiche del nostro Paese: “La premier ha detto la verità: vittime innocenti uccise perché italiani. Mio papà è morto con la giacca bianca da lavoro. Si trovava al bar ed è stato catturato ed assassinato senza motivo“.

 

Gestione cookie