In merito alla vicenda dei migranti, il ministro degli Esteri tunisino Nabil Ammar ha rilasciato delle importanti dichiarazioni. Lo ha fatto in una intervista al quotidiano “La Repubblica”
Per combattere la situazione dei flussi dei migranti clandestini verso l’Europa, anche la Tunisia sta collaborando. Lo sta facendo con tutte le risorse che ha a disposizione. Questo è quello che il ministro degli Esteri del Paese nordafricano, Nabil Ammir, ha comunicato in una intervista al quotidiano ‘La Repubblica‘. Anche se, come ha voluto ribadire, non è una situazione facile per loro: viste le enormi difficoltà economiche e finanze pubbliche del Paese. Tanto è vero che il ministro rivolge un vero e proprio appello: “Abbiamo bisogno di finanziamenti e materiali. La Tunisia ha ricevuto molto meno fondi europei per finanziare questa battaglia di altri Paesi“.
Ed è proprio per questo motivo che la premier Giorgia Meloni sta facendo di tutto per sbloccare questi fondi. Questo è quello che arriva direttamente da Palazzo Chigi. Nei prossimi giorni il ministro tunisino è atteso nella Capitale dove incontrerà l’omologo italiano Antonio Tajani. In merito alla situazione dei migranti, la Tunisia è l’unico Paese dove è stato trovato un accordo effettivo per quanto riguarda i rimpatri. Pochi, infatti, sono coloro che vengono rispediti indietro. Quando gli è stata posta la domanda se ad emigrare fossero solamente tunisini ha ribadito: “Non solo, la maggior parte provengono dai Paesi subsahariani”.
I Paesi limitrofi (tra questi proprio l’Italia) invia delle informazioni alla Tunisia per quanto riguarda le imbarcazioni in viaggio. Tanto da ribadire che devono essere loro ad intervenire. Ammir conferma: “Noi lo facciamo e ci andiamo, ma tutto questo ci costa molto”. Un periodo per nulla facile quello dei nordafricani che rischiano il default.
Nel corso dell’intervista ha voluto elogiare il lavoro che sta facendo la premier Meloni: “Il governo italiano ci sta dando una grande mano. Sia con loro che con l’Europa dobbiamo allargare la cooperazione al di là dei migranti. La Tunisia ha tante potenzialità”. In conclusione respinge le critiche di chi affermava che la Tunisia fosse un Paese razzista: “Non lo è. Il nostro presidente è un vero umanista“.