Una maestra è stata sospesa ed ha ricevuto la sospensione e la riduzione dello stipendio per aver aftto recitare un Ave Maria e un Padre Nostro ai suoi scolari
Non bastava la storia del parroco al quale è stata negata la possibilità di benedire una scuola elementare. Ora, alla vigilia delle festività Pasquali, in Italia si registra un caso ancora più clamoroso. Una vicenda assurda, che ha portato alla sospensione di una maestra, punita per aver fatto fare una preghierina agli studenti a pochi giorni dal Natale. Tutto è accaduto in provincia di Oristano, nella scuola primaria di San Vero Milis.
L’insegnante era andata a sostituire un collega in terza elementare ed aveva chiesto agli alunni di realizzare un piccolo braccialetto a forma di rosario. Poi, una volta completati i lavori, ha recitato con gli alunni un’Ave Maria e il Padre Nostro. Nessuno si è tirato indietro. Nessuno, in una classe composta da alunni che seguivano regolarmente l’ora di religione e tutti iscritti a catechismo, aveva posto obiezioni. Ma per questa scelta (fatta l’ultimo giorno prima delle vacanze di Natale) la maestra è stata sospesa, ed ha ricevuto anche notifica della riduzione dello stipendio.
Il preside della scuola è intervenuto dopo le proteste di due genitori. Marisa Francescangeli, 58 anni, è rimasta sbigottita “C’era stata una riunione con tutti i genitori e ho chiesto scusa. Pensavo fosse finita lì, ma poi due sabati fa, mentre uscivo da scuola, mi hanno consegnato a mano la lettera raccomandata e sono rimasta senza parole. Non ha avuto il coraggio di aprirla subito” – ha confessato all’Unione Sarda – “sono tornata a casa e l’ho aperta solo alle 22: sono rimasta scioccata”.
La maestra è stata sospesa per 20 giorni, dal 27 marzo al 15 aprile. “Non penso di aver fatto nulla di male, oltretutto tutti i bambini seguono le lezioni di religione e si stanno preparando per la prima comunione“, ha dichiarato. “Per me è una gioia andare a scuola. Mi mancano i bambini. Credo che questa sia un’ingiustizia: in molti tra colleghi e genitori mi hanno chiamato e mi stanno sostenendo. Adesso penso solo a quando potrò riabbracciare i bimbi”. La Francescangeli è seguita da un avvocato della Uil e sta preparando il ricorso.
“A volte ho come l’impressione che si abbia paura del valore del crocifisso”, aveva dichiarato in esclusiva ai nostri microfoni Padre Lucio Maria Zappatore, parroco della Basilica di Santi Silvestro e Martino, commentando la vicenda del sacerdote al quale era stata negata la possibilità di benedire una scuola. “Non dimentico le polemiche scaturite da chi voleva toglierlo dalle scuole e la pubblicità che c’è stata. Credo che la migliore risposta sia arrivata da una donna ebrea e atea, Natalia Ginzburg, che tempo fa scrisse: ‘ Il crocifisso non offende nessuno. E’ il simbolo di uno che ha speso la vita per portare la pace’. Chi dovrebbe sentirsi offeso o discriminato da questa immagine?”. Una domanda quanto mai lecita alla luce dell’ultimo, clamoroso, episodio.