In merito alla vicenda di un uomo che è stato sbranato ed ucciso da un orso, è scattato l’allarme nel Paese. Su questa tragica notizia (e non solo) ha voluto dire la sua l’esperto etologo Enrico Alleva in una intervista al ‘Quotidiano Nazionale’
La notizia dell’uomo ucciso e sbranato da un orso in Trentino ha scioccato l’intero Paese. La vittima era andato a correre nel bosco. Come faceva sempre del resto quando aveva un po’ di tempo libero. Quel giorno, però, qualcosa è andato decisamente storto fino a quando l’animale non lo ha attaccato e tolto la vita. Messaggi e chiamate andati completamente a vuoto da parte della famiglia, visto che le ore passavano e di lui non si avevano notizie. Poi quella tragica che sconvolge tutti. In merito a questa vicenda il ‘Quotidiano Nazionale‘ ha intervistato Enrico Alleva. Il famoso etologo ha spiegato come bisogna comportarsi nel caso in cui ci ritroviamo, di fronte, ad un orso.
Su questo accaduto, però, l’esperto ci è andato molto cauto visto che ci sono molte cose che gli lasciano molti dubbi. Capire bene cosa sia successo visto che, per lui, l’orso non è una specie che di suo è predatrice dell’uomo. Comportamenti dell’essere umano possono spingere l’animale ad azioni violente. Quindi, come bisogna comportarsi in questi casi? Per Alleva non ci sono dubbi: analizzare prima dove ci stiamo addentrando, visto che non esiste una cultura rurale che ci permetta di conoscere la terra che calpestiamo. Nel corso di questi anni, fa sapere, che si è persa la conoscenza dell’habitat degli animali. Sugli orsi però è preciso: “Il bosco è casa loro“.
L’essere umano è la preda designata. Come bisogna comportarsi nel caso in cui si incontra un uomo? “Non dobbiamo assolutamente nutrire l’animale. Sa lui quel che vuole mangiare e si verrebbero a creare vicinanze pericolose”. Guai a fotografare. Utilizzare il telefonino, in quei casi, può essere molto pericoloso visto che l’attacco potrebbe essere imminente e letale.
Il consiglio di Alleva su come comportarsi: “Bisogna stare a distanza. Cercare di andarsene con indifferenza senza attrarre l’attenzione dell’animale, non creare fraintendimenti. L’uomo non è la specie che loro cacciano e non deve esserlo per propria colpa“.