Gisella Cardia, la signora siciliana 53enne autoproclamata veggente della Beata Vergine, da qualche giorno risulta irrintracciabile
Le bugie hanno le gambe corte. Almeno così sembra a prima vista e a sensazione. C’era un’aria strana sulla Madonna di Trevignano già da un po’ di tempo e da quel 3 aprile, l’ultimo giorno della celebrazione per il messaggio della Vergine sulla collina di Trevignano, qualcosa è cambiato. Anzi peggiorato. Da quando il quotidiano La Repubblica ha intervistato una persona che era vicina a Gisella Cardia e che le aveva fatto donazioni per 120 mila euro, facendo seguito a una denuncia, l’auto-proclamata veggente è sparita. Volatilizzata. Scomparsa nel nulla.
Non risponde al telefono anzi per l’esattezza il suo numero dà cenni strani come se non esistesse più. Di Gisella Cardia non si hanno più notizie da giorni, forse è partita per le vacanze pasquali, ma poi perché, visto che il suo “santuario” è lì a pochi passi e a portata di mano. «Si è trasferita nel convento di San Vincenzo, a Bassano», dice qualche fedelissimo. Ma poi, sempre a Repubblica, i vicini sussurrano altro: «Gisella? No, è in Romania da parenti del marito». Insomma, dov’è non si sa..
La certezza è che scavando sempre di più, nessuno sa davvero dove sia potuto andare la veggente, ed è un peccato perché i questi giorni di persone ne sono venute in collina, lassù a Trevignano. “E’ un via vai di persone quasi tutti i giorni, figuriamoci adesso con la Pasqua”, dicono ancora i vicini di casa che proprio bene non la vedono e anzi da anni attendono che il Comune e l’Ente Parco faccia qualcosa per risolvere una situazione che nessuno vuole risolvere o ha paura di risolvere. Sull’ex imprenditrice pesa una condannata del 2013 per bancarotta fraudolenta e nel frattempo lo scorso 6 aprile è stata depositata una denuncia (pare più una semplice segnalazione) da parte di un investigatore privato Andrea Cacciotti, il quale sostiene che le lacrime della sua statuetta della Madonnina siano soltanto sangue di maiale. Ma anche qui di prove certe non ce ne sono, almeno non da parte della polizia perché le analisi non sono state fatte da loro.
Il Vaticano sta da tempo monitorando la situazione, mentre la diocesi di Civitacastellana, ha istituito una commissione per «un’indagine previa, finalizzata ad approfondire l’eventuale fenomenologia dei fatti, che si verificano da qualche tempo a Trevignano Romano». Il forte sospetto è quello che c’è da sempre ovvero che dietro ai ai presunti miracoli e promesse di guarigioni da parte della veggente, ci siano affari illeciti ai danni dei credenti.