Dovrebbe approdare oggi pomeriggio al Consiglio dei ministri la dichiarazione di Stato di emergenza nazionale in materia di immigrazione. La decisione, secondo quanto apprende l’ANSA, sarebbe maturata dopo un incontro avvenuto ieri tra i ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, e della Protezione civile e del Mare, Nello Musumeci
La Guardia Nazionale tunisina ha confermato che nel primo trimestre di quest’anno la Guardia costiera ha intercettato oltre 50 tentativi di partenze da parte di migranti irregolari verso l’Italia.
Un totale di 14.406 persone, di cui 13.138 provenienti da paesi dell’Africa sub-sahariana, sono state soccorse tra gennaio e marzo mentre cercavano di attraversare il Mar Mediterraneo verso la costa italiana. Un portavoce della Guardia nazionale tunisina ha dichiarato che la Guardia costiera tunisina ha arrestato 63 persone per il loro coinvolgimento nell’organizzazione di viaggi di migranti e hanno sequestrato 135 barche e 12 auto utilizzate per il trasporto. Nonostante le severe misure adottate dalle autorità tunisine per contrastare l’immigrazione clandestina, il numero di migranti irregolari che tentano di raggiungere l’Italia attraverso la Tunisia è in aumento.
E intanto sono scattate nella tarda serata di ieri le operazioni logistiche per il montaggio di due tendostrutture per accogliere i circa 700 migranti in arrivo al porto di Catania. La Protezione civile regionale, attivata dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e coordinata dal direttore generale Salvo Cocina, sta dando supporto al Comune di Catania per favorire la corretta accoglienza e la sistemazione temporanea dei migranti nell’ex hub vaccinale di via Forcile, a San Giuseppe La Rena. Il tema migranti, resta dunque saldamente al centro del dibattito politico, priorità tra le principali del Governo Meloni. Ecco allora perchè, dovrebbe approdare oggi pomeriggio al Consiglio dei ministri, la dichiarazione di Stato di emergenza nazionale in materia di immigrazione. La decisione, secondo quanto apprende l’ANSA, sarebbe maturata dopo un incontro avvenuto ieri tra i ministri dell’Interno, Matteo Piantedosi, e della Protezione civile e del Mare, Nello Musumeci.
E sulla delicata questione è tornato ad esprimersi oggi da Udine proprio lo stesso ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini. Accanto a lui, mentre i cronisti gli rivolgevano domande, anche Massimiliano Fedriga, appena rieletto col massimo dei consensi a capo della Regione Friuli. “Fondamentale che l’Europa si svegli e intervenga. La solidarietà non può essere solo a carico di Italia, Grecia e Malta” – ha dichiarato il vicepremier che ha poi aggiunto- “Se l’Europa c’è, è il momento che lo dimostri…Totale fiducia nel governo e nei colleghi ministri“. Sulla situazione poi dei migranti accolti in Friuli, ecco cosa ha detto ancora il ministro Salvini: “Occorre ragionare con la Slovenia perché faccia quello che deve fare e che faceva in passato, ossia le riammissioni di coloro che vengono trovati a superare illegalmente il confine, altrimenti saremo costretti a reinstallare dei punti di controllo ai confini, che non è la mia o la nostra priorità, ma non è possibile essere lasciati soli, a Trieste, a Lampedusa, a Ventimiglia, a Cutro. Ognuno deve fare il suo”.
“C’è un dibattito aperto e molto serio sull’argomento. Nessuno vuole calcare la mano o esagerare in nessuna direzione, ma d’altra parte, alcune notizie che provengono dalla Tunisia mettono in difficoltà le decisioni che il Governo dovrà prendere. C’è la volontà di mantenere elevata la nostra predisposizione alla tutela di coloro i quali sono in difficoltà. C’è preoccupazione, allo stesso tempo, per quello che potrebbe accadere se ci fosse realmente un’esplosione di immigrazione clandestina, non prevista, non gestibile e che farebbe danni anche chi, invece, giunge in Italia o in Europa alla ricerca di una via di tranquilla di coesistenza. Vedremo le ultime decisioni del Cdm, ma la preoccupazione è elevata”. Queste invece le parole arrivate dal presidente dei deputati di Forza Italia, Paolo Barelli, a Radio Anch’io sempre sul tema migranti e sulla dichiarazione di stato d’emergenza che tra poche ore potrebbe arrivare sul tavolo dei Consiglio dei ministri.