Massimo Galli in esclusiva ai nostri microfoni: “I vaccini sono nati proprio per contrastare i tumori, poi sono stati adattati rapidamente al Covid”.
Ha fatto il giro del mondo l’annuncio di Moderna sui vaccini a mRna contro tumori e infarti, ovvero le due malattie che sono la principale causa di morte. L’azienda americana ha annunciato che la messa sul mercato dovrebbe arrivare entro il 2030 e quindi si potrebbe essere arrivati ad una vera svolta almeno guardando a quanto successo con il Covid.
Naturalmente al momento sono in corso tutte le sperimentazioni ed anche le altre aziende farmaceutiche sono pronte a muoversi per mettere sul mercato questi tipi di vaccini. La nostra redazione ha contattato Massimo Galli, in prima fila in questi anni nella lotta contro il Covid, per capire meglio il funzionamento di questi farmaci, che sono destinati ad essere utilizzati nel giro di pochi anni.
Professor Galli, in questi ultimi giorni si sta parlano molto dei vaccini contro i tumori. Siamo arrivati ad una svolta?
“In realtà erano nati per quello. Poi sono stati rapidamente adattati al Covid, ma comunque si è continuati a svilupparli per contrastare alcuni antigeni tumorali. Credo che ci fosse un interesse particolare nei confronti del melanoma“.
Questi vaccini funzionano come contro il Covid?
“Il principio è lo stesso. Si inducono le cellule umane a produrre un antigene contro il quale il sistema immunitario sviluppa una risposta che consentirà al sistema immunitario di attaccare il tumore in cui si manifestasse. Dà un vantaggio, aumenta la capacità di sorveglianza contro questo tipo di tumore. Quindi diciamo che funzionano come quelli contro il Covid“.
I nuovi vaccini possono prevenire anche gli infarti?
“Su questo non mi sento di sbilanciarmi. Piuttosto ci sono una serie di vaccini con il classico uso di prevenire l’infezione con alcuni patogeni importanti“.