Antonio Affinita, direttore generale del Moige-Movimento Italiano Genitori, in esclusiva a Notizie.com: “La mamma di Enea è stata eroica”
La storia del piccolo Enea, il bimbo appena nato lasciato dalla mamma nella culla della vita dell’ospedale Mangiagalli a Milano, ha aperto discussioni, dibattiti e confronti politici. Al centro della discussione la enormi difficoltà che le neo mamme vivono durante e dopo la gravidanza. Dai problemi economici a tutto quello che molto spesso porta le donne a interrompere la gravidanza o ad abbandonare i neonati. “Partiamo da un principio – dichiara in esclusiva a Notizie.com Antonio Affinita, direttore generale del Moige-Movimento Italiano Genitori – il gesto della mamma di Enea è stato eroico. Pur sapendo che non avrebbe potuto o voluto, occuparsi del neonato, lo ha fatto nascere, permettendo a lui di poter fare una vita normale e ad un’altra famiglia di occuparsene, regalandogli tutto l’amore di cui avrà bisogno e che merita”.
Dottor Affinita, perchè parla di gesto eroico?
“Perchè a volte non ci rendiamo conto delle enormi difficoltà che accompagnano le donne che affrontano una gravidanza. Sento spesso tanto pressapochismo e discorsi che non hanno senso. Anche le parole di Ezio Greggio potevano essere evitate. Il principio fondamentale, che non deve mai essere dimenticato, è il rispetto della sensibilità propria ed esclusiva con la quale ogni donna vive la relazione con la maternità. Un qualcosa che noi uomini non possiamo mai capire”.
Perchè molte donne decidono di abbandonare i propri figli o di non farli nascere?
“Purtroppo uno dei problemi principali è quello economico. Una situazione che porta molte donne ad abortire. La maternità va aiutata, supportata e valorizzata. Lo Stato deve dare una mano a quelle donne che vivono una situazione difficile dal punto di vista economico, ma che desiderano portare avanti la gravidanza. Bisogna aiutare anche quelle donne che non si sentono pronte a diventare madri, che non sono interessate o che desiderano poi dare il loro figlio in adozione. La legge che consente, in anonimato di lasciare i figli negli ospedali, non si conosce bene. Speriamo che il clamore suscitato dalla storia di Enea possa far conoscere a tutte queste donne questa norma”.
Prima faceva riferimento agli aborti. Quante sono le donne che rinunciano alla maternità per ragioni economiche?
“Secondo i nostri dati, tra le motivazioni che portano le donne ad abortire, quella economica è la principale. Parliamo di circa il 50 %. Pensare che una donna abortisca per ragioni economiche è un dato che ci crea enorme sofferenza. Soprattutto perchè in questo caso non si tratterebbe di una libera scelta. Ma quasi di una scelta obbligata. Ed è straziante, anche alla luce dei problemi che questo tipo di scelta lascia nelle donne, da un punto di vista fisico e mentale. Lo Stato ha l’obbligo di aiutarle”.
Come?
“Che cambi la fiscalità, che non sia penalizzante e discriminatoria verso le famiglie. Serve una svolta fiscale che metta al centro, la tutela dei minori. Il fisco non è favorevole alle famiglie. Se è penalizzante verso i nuclei familiari, non si fanno i figli. Spero che nella riforma fiscale ci siano emendamenti a misura di famiglie. I figli sono il futuro e non possono essere tassati”.