Terzo Polo, Renzi: “Ho fatto tutto quello che dovevo fare, se Calenda dice di no, sarà colpa sua…”

Il leader di Italia Viva esce allo scoperto e dice tutto quello che pensa su quanto sta avvenendo all’interno della coalizione di Azione e Iv

Una rottura solo rimandata. All’interno del Terzo Polo non si va più d’amore e d’accordo anzi si scricchiola che è una meraviglia. Da una parte Matteo Renzi, dall’altra Carlo Calenda. Per tutti la strana e stramba coppia della politica, per loro invece una relazione che poteva portare cose buone e soprattutto andare lontano. Ma ci avevano visto lungo tutti gli altri, anche perché alla prima vera difficoltà ecco che i nodi vengono al pettine e tutto viene allo scoperto, con piatti e tovaglie che volano da una parte e dall’altra.

Lo scontro
Carlo Calenda (s) e Matteo Renzi al teatro Eliseo durante evento organizzato da Azione (Ansa Notizie.com)

Per ora sembra sia stata solo una piccola lite, almeno è quello che vogliono far sembrare i protagonisti, ma in realtà la spaccatura è di quelle poderose, quasi ai livelli di Totti e Ilary e se non è così, la forte sensazione è che ci sia arriverà presto. Molto presto. Sono solo loro due, Matteo e Carlo, che vorrebbero far vedere che tutti, prima o poi, si sistemerà. ma da quello che dice Renzi, non è proprio così: “Ho cercato di tenere buoni tutti, di abbassare i toni della polemica in queste ore. Continuerò a farlo. Ma voglio essere molto chiaro: io faccio politica, a me hanno insegnato che si fa politica. Non mi faccio trascinare nelle questioni personali e nelle beghe personali. A tutti voi dico che è folle mandare a monte adesso, noi non manderemo a monte adesso, faremo tutto”.

“Per me nessun problema, ma se loro voglio fare polemica se ne assumeranno le responsabilità”

La tensione
Matteo Renzi al teatro Eliseo durante evento organizzato da Azione (Ansa Notizie.com)

Renzi non molla e il suo, dopo la riunione terminata nella tarda serata, è un vero e proprio monologo, Sembra quasi il marito che ha scoperto quello che non voleva scoprire, ma che in realtà ha sempre saputo. “Quello che avevamo detto di fare, il 10 giugno all’assemblea nazionale, già prevista e già convocata, arriveremo mantenendo il nostro progetto che è quello di fare il partito unico se Calenda dirà di no si assumerà per responsabilità per quello che gli compete. Se le polemiche le voglion fare le faccian loro , noi non li seguiremo”.

E poi l’allarme dello stesso Renzi che sembra proprio una sorta di arrivederci in attesa dell’addio definitivo: “Per me alle europee ci si deve arrivare con il partito unico. Se Calenda decide di non fare il partito unico spiegherà perché. Se vogliamo arrivarci con il contenitore unico, Calenda spiegherà perché. Ma da parte mia non sentirete mezza polemica nei confronti di Carlo Calenda”.  Sulla polemica nata secondo molti per la scelta di diventare il direttore del Riformista, Matteo Renzi spiega: “Qualcuno dice che tutto nasce per il Riformista. Nella telefonata che ha preceduto la mia conferenza stampa, Carlo Calenda era entusiasta e mi diceva che bisognava fare il quotidiano del Terzo Polo. Ho spiegato a Calenda che non aveva senso. Questi sono elementi fattuali che nessuno può discutere”

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