Le ultime dichiarazioni del presidente del Brescia, Massimo Cellino, stanno facendo inevitabilmente rumore. Le sue parole rilasciate al programma ‘Report’ sono a dir poco scioccanti [VIDEO]
Massimo Cellino non ha bisogno affatto di alcun tipo di presentazione visto che stiamo parlando di uno dei presidenti di calcio molto conosciuti. Nel corso di questi anni si è fatto, appunto, conoscere per via di alcune dichiarazioni che hanno fatto scoppiare delle inevitabili polemiche. Mai, però, come è accaduto nel corso del programma ‘Report‘ di Rai 3, condotto dal giornalista Sigfrido Ranucci. Le sue parole, però, sono destinate a fare molto rumore.
A lanciare questa clamorosa indiscrezione ci ha pensato direttamente la pagina ufficiale social del noto programma d’inchiesta. Tanto è vero che è stata resa nota una parte delle rivelazioni rilasciate proprio dal numero uno delle Rondinelle ai microfoni dell’inviato Daniele Autieri. Quest’ultimo, infatti, è stato accolto dall’imprenditore nella sede del club lombardo.
Cellino, frasi shock a Report: “Bruciammo i faldoni contenenti fideiussioni false” [VIDEO]
Parole che inevitabilmente causeranno un altro terremoto nel mondo del calcio, già scosso per altri episodi presenti e del passato. Queste sono alcune delle sue dichiarazioni rilasciate all’inviato: “Quando ero presidente di Lega, insieme ad altri 7-8 presidenti, bruciai i faldoni contenenti fideiussioni false e falsi rimborsi prima dell’arrivo della Guardia di Finanza”. Il tutto avvenne quando l’attuale presidente del Brescia, nel periodo dopo Calciopoli (nel 2006), era il numero uno del Cagliari e per un breve periodo di tempo assunse anche la guida della Lega Calcio. In quella occasione aveva preso il posto dell’attuale amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani, che aveva rassegnato le proprie dimissioni dal suo ruolo.
Tanto è vero che, nella sede, avevano un faldone con fideiussioni false e falsi rimborsi. Per guardare l’intera puntata bisognerà aspettare ancora qualche altro giorno. Precisamente lunedì 17 aprile poco dopo le ore 21. “Cercavo di tenere la baracca in piedi, stava crollando tutto iniziai a pulire tutte le schifezze che c’erano là dentro, non sapevo da dove iniziare. Avevo un contenitore con tutti i dossier: chi era iscritto con una fideiussione falsa, chi si scaricava come Irpef il trasporto. Andammo nel piazzale giù di sotto, c’era un bidone di ferro e buttammo tutto dentro. La finanza? Non trovò un c***o. Io non c’ero neanche“.