Durante una delle numerose interviste promozionali del suo nuovo libro Cinema Speculation, Tarantino ha svelato un mistero finora irrisolto sulla sua filmografia.
Le scene di sesso nel cinema sono sempre state fonte di numerose polemiche e Quentin Tarantino ha recentemente spiegato il motivo per cui le ha sempre accuratamente evitate all’interno della sua filmografia.
Forse non ci avevate mai pensato, ma effettivamente non vi è un singolo lungometraggio di Tarantino in cui sia presente una scena di sesso più o meno esplicita e, la ragione di questa “mancanza”, è più semplice di quello che si potrebbe pensare.
Difatti, dietro a questa decisione piuttosto atipica, c’è una ragione più logica che ideale: “È vero, il sesso non fa parte della mia visione del cinema. E la verità è che è così faticoso girare scene di sesso, tutti sono così tesi. E se già in passato era un po’ problematico, adesso lo è ancora di più. Se ci fosse stata una scena di sesso importante ai fini della storia, lo avrei fatto, ma fino a questo momento non è stato necessario”. Un ragionamento difficilmente contestabile, che tuttavia stona in maniera decisa con il periodo in cui Tarantino era più attivo dietro la macchina da presa: tra gli anni novanta e l’inizio degli anni duemila, l’intero panorama cinematografico mondiale era costellato di pellicole in cui l’erotismo rappresentava un elemento quasi imprescindibile per l’appetibilità del prodotto sul mercato.
Scontato precisare che il cinema di Tarantino, a metà tra quello d’autore e quello commerciale, non ha mai avuto bisogno di tali strategie per portare pubblico in sala, ma soprattutto non ha mai impostato il racconto su quelle tematiche che, volenti o nolenti, avrebbero necessitato di sequenze erotiche per garantirne l’efficacia. Anche se si analizza la figura della donna all’interno della celebre filmografia del regista statunitense, raramente si assiste ad una particolare sessualizzazione della figura femminile che, al contrario, è quasi sempre rappresentata nelle sue sfumature più aggressive e sgraziate. In questo, Quentin può serenamente considerarsi un regista a dir poco moderno, che ha sempre evitato di considerare la donna come un mero desiderio sessuale dell’uomo. Questo, ovviamente, non significa che altri grandi registi del novecento abbiano avuto delle colpe nel trasporre in scena il proprio amore, talvolta ossessivo, per la figura femminile e il suo conseguente lato erotico.