“Satelliti di costellazione senza identità…”, è la definizione “artistica” della fine dell’alleanza Renzi-Calenda secondo il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi intervenuto in esclusiva a Notizie.com
La fine della storia, politica, dell’alleanza tra Matteo Renzi e Carlo Calenda ha tenuto banco nelle ultime 72 ore. Politici e analisti hanno speso parole, tentato ricostruzioni, dato definizioni sulla rottura più annunciata, prevista e prevedibile che la storia recente dei partiti politici ricordi.
Notizie.com ha voluto sentire anche il lungimirante e sempre originale parere, su questa vicenda inquadrabile più nell’ambito del teatro dell’assurdo, dell’attuale sottosegretario alla Cultura del Governo Meloni, Vittorio Sgarbi. E neanche in questa occasione, il sindaco ma soprattutto il professore di storia dell’arte ha fatto mancare la sua idea “illuminante”. Quando chiamiamo al telefono Vittorio Sgarbi, l’onorevole è in viaggio in macchina. La ricezione della linea è a tratti imperfetta, ma il pensiero è lucido. Ecco cosa ci ha detto.
Onorevole Sgarbi, cosa crede sia accaduto veramente tra Matteo Renzi e Carlo Calenda?
“Vede i partiti nascono se ci sono necessità, in questo caso ci troviamo davanti a due partiti artificiali potremmo dire, nati da rotture di aree politiche più vaste. Sia l’uno che l’altro, ovvero Calenda e Renzi hanno creato satelliti di cui non vi era una reale necessità…Erano quindi destinati a finire”.
Quindi per lei l’ipotesi che il Terzo Polo diventasse forza aggregatrice al centro non è mai stata presa in considerazione?
“Ripeto erano destinati ad esaurire la propria spinta, verso un centro che da una parte mitigasse la destra e dall’altra la sinistra”.
Ma si è fatto un’idea precisa di chi abbia davvero voluto o provocato questa rumorosa rottura?
“Ma è evidente che sia un piano voluto da entrambi. Sono, Calenda e Renzi, due figure estremamente competitive…Calenda lanciato verso la deriva, Renzi più lanciato verso il centrodestra, insieme ad Andrea Ruggeri che lui stesso ha chiamato ad essere direttore responsabile de il Riformista. Risultato? Un centro fragile diviso in due, conseguenza della forte attrazione dei due poli della nostra politica che appunto inevitabilmente portano ad un centro inconsistente”.
Da come ha parlato però ad avere la peggio è e sarà Carlo Calenda?
“Stiamo sempre parlano di satelliti di costellazione senza identità. E poi il Terzo Polo da solo non poteva e no può sopravvivere…era già accaduto con Monti”.
Quindi è d’accordo che questa vicenda interna al Terzo Polo, giovi solamente, come hanno scritto in tanti, solo alla maggioranza di Governo della quale lei fa parte?
“Beh sì, penso si possa dire che sia una definizione corretta”
Insisto onorevole, Renzi può ambire ad un ruolo di leader in futuro pensando al centro?
“Guardi Calenda non va da nessuna parte e Renzi non è gradito da nessuna parte…sono due bocce perse, non ho altro da aggiungere”.