Julia Ituma, martedì i funerali. Ma una compagna su Facebook accusa

Sono ripresi gli allenamenti della squadra di pallavolo di Novara, ma la squadra fatica a dimenticare e ad andare avanti

Si prova ad andare avanti ma con molta fatica. Julia Ituma è ancora ben impressa nella testa di tutte le ragazze che giocano nella Igor Volley Novara. Morire così, in silenzio e senza alcuna spiegazione è una cosa che fa male, soprattutto a delle ragazze giovani che non riescono a capire. La squadra ha ripreso ad allenarsi, ma la palla è pesante e non c’è alcuna voglia di parlare. La seduta di lavoro è stata svolta a porte chiuse. E’ stata deciso la data del funerale Martedì 18 aprile, alle ore 11, si terranno, alla Bovisasca, in zona nord di Milano.

Il ricordo
La pallavolista Julia Ituma morta a Istanbul (Ansa Notizie.com)

Tra le compagne è rimasto sgomento e poca voglia di parlare, almeno pubblicamente e davanti a microfoni o telecamere. E allora qualcuna di loro la ricorda su Facebook, mentre c’è chi sceglie sempre lo stesso social, ma decide di parlare in modo diverso. Sulla morte di Julia Itumasento mille voci intorno a me dire: Non è colpa di nessuno, ma non credo sia così… penso sia un po’ colpa di tutto e di tutti..”: a scriverlo è Sara Bonifacio, centrale 26enne della Igor Volley Novara e compagna di squadra dell’opposto milanese di 18 anni morta giovedì scorso a Istanbul.

Il dolore che provo mi svuota

Il luogo
L’albergo di Istanbul dove Julia Ituma si è suicidata (Ansa Notizie.com)

Rivolgendosi direttamente a Julia con il nomignolo con cui la chiamavano in squadra in un post su Facebook, Bonifacio scrive: “Ciao Titu, mi ritrovo a riflettere per provare a trovare un perché a ciò che è accaduto ma purtroppo so che le mie domande non otterranno risposta. Il dolore che provo mi svuota ma allo stesso tempo mi pare poco se paragonato a ciò che ti affliggeva dentro“.

Lo sfogo della compagna di squadra fa riflettere ed è anche molto duro. “Viviamo – prosegue Sara Bonifacio in un mondo fatto di persone che si convincono a dover essere forti, un mondo dove le debolezze non sono accettate, MAI, ed essere fragili è quasi una vergogna. Un mondo che ti spinge a rialzarti ancor prima di cadere, in cui chiunque ti invita a chiedere aiuto, ma poi nessuno ha realmente orecchie per ascoltare.. A chi lo stiamo dimostrando? Chi decide chi è forte e chi no? Perché è così importante? Non lo è. Non è importante“.

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