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Politica

Migranti, protezione speciale: di cosa si tratta e perchè il Governo Meloni vuole abolirla

Published by
Luigia Luciani

Protezione speciale, martedì alla prova dell’Aula, col presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ieri in occasione dell’ultimo giorno di viaggio in Etiopia ha dichiarato che obiettivo del Governo sia quello di eliminarla. Ma cos’è esattamente la protezione speciale, a chi si applica e perchè?

Il Governo preme per eliminarla, lo vorrebbe e lo chiederebbe soprattutto la Lega di Salvini da giorni. La premier Meloni, ieri, nell’ultimo giorno di missione in Etiopia, durante il punto stampa coi giornalisti, aveva dichiarato che la protezione speciale è in effetti un obiettivo al quale questo Governo vuole arrivare. Ma dal Quirinale Mattarella guarda anche al profilo costituzionale della questione. Cosa prevede la protezione speciale? A chi si applica e perchè? E quali sono le motivazioni per le quali questa maggioranza vorrebbe restringerla e addirittura eliminarla appunto?

Migranti, protezione speciale: di cosa si tratta e perchè il Governo Meloni vuole abolirla

Come si entra nel nostro Paese? Quando una persona straniera chiede di restare in Italia ha tre possibilità, o meglio tre strade da percorrere: la prima è la richiesta di asilo politico, se c’è il timore che nel proprio Paese possa subire una persecuzione personale.

Migranti, protezione speciale. Maggioranza contro opposizioni, foto Ansa

La seconda è la protezione sussidiaria, se c’è il rischio che possa subire un danno grave. La protezione speciale è la terza ipotesi: non c’è il rischio di persecuzione o di danno grave ma per la commissione territoriale che esamina il caso ci sono comunque seri motivi umanitari per farlo restare in Italia.  Nel 1998 viene introdotta la protezione umanitaria, che aveva elementi simili alla protezione speciale che ora si vorrebbe cancellare. Nel 2018, con i decreti Salvini, viene abolita e sostituita dalla protezione speciale. Arriviamo alla fine del 2020, c’era il Governo Conte che decide di allargare di nuovo le maglie. Come? Facendo sì che si potesse ottenere anche in caso di calamità naturali e cure mediche.

Protezione speciale, atteso scontro in Aula. Con emendamento maggioranza di restringerebbero le maglie. Opposizioni promettono barricate

Meloni, obiettivo del governo abolire la protezione speciale. La premier in Etiopia, foto Ansa

Inoltre, passaggio non da poco, si rendeva e si  rende automatico il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di lavoro per due anni. Qui sta il punto, oggi politico. Le ultime due modifiche, volute dall’ex governo Conte ora a capo del M5S, verrebbero eliminate nell’eventualità venisse approvato il subemendamento presentato dalla maggioranza. La protezione speciale, prevista dunque da una legge italiana, non verrebbe applicata anche in altri stati membri dell’Unione Europea, mentre in Germania e in Spagna, esistono norme che rendono possibile il ricorso ad una terza strada per fare ingresso in quelle stesse nazioni. Quindi la partita vera si giocherà in Aula come detto, dove dovrebbe essere presentato l’emendamento che recepisce l’intesa, che restringe ma che non cancella, ma ferma comunque la possibilità di trasformare la richiesta in permesso di lavoro.

Stesso ridimensionamento per  i permessi di soggiorno per calamità e cure mediche. Aggiunge, l’emendamento,  un nuovo caso di protezione, per evitare i rientri in patria per i matrimoni combinati e i fenomeni delle “spose-bambine”. Da Fratelli d’Italia, dicono si tratti di una scelta di buon senso. Procedere per step dunque servirà anche a non entrare in “contrasto” col Colle, che come scritto anche sopra seguirà con attenzione i lavori del Parlamento. Gli ufici del Quirinale analizzeranno ovviamente il testo finale, senza però, scrive l’Ansa, farsi trascinare sul terreno dello scontro istituzionale. Le opposizioni promettono barricate.

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Luigia Luciani