“Non ho niente da dire, quello che dovevo dire l’ho detto. Renzi può dire quello che vuole relativamente al suo partito che si chiama Italia viva…” e via col suo scooter. Prova ad archiviare così, Carlo Calenda coi giornalisti che lo aspettavano fuori dal Senato, la frammentazione del Terzo Polo
Non una vespa, ma uno scooter. Il casco in testa quello sì, di morettiana memoria. Fa notare qualcuno. “Perchè a destra non lo usano il casco? Che siamo ancora come il discorso della mortadella e del prosciutto? Cosa è di destra e cosa è di sinistra?
La battuta è sempre pronta, la verve non si esaurisce. Nemmeno davanti l’ennesima rottura, clamorosa e rumorosa, che ha tenuto banco per tutta la scorsa settimana. Quella tra Matteo Renzi e Carlo Calenda. Ed è proprio quest’ultimo che stamattina fuori dal Senato, viene intercettato dai cronisti affamati di dichiarazioni e battute sulla frantumazione del Terzo Polo. Questa volta però il segretario di Azione, non presta il fianco a provocazioni o imbeccate e tira dritto, o meglio. Filo di gas e via in sella al suo due ruote. Giusto il tempo di provare, con un pizzico di acredine e sarcasmo, ad archiviare la partita col futuro direttore de il Riformista. Alemono a favore di telecamere.
“Non ho niente da dire, quello che dovevo dire l’ho detto. Renzi può dire quello che vuole relativamente al suo partito che si chiama Italia viva…Non c’ho nient’altro da dire”. Insomma, Calenda reitera il concetto più volte, a beneficio soprattutto di chi provava con insistenza a sfilargli qualche altre parola sulla querelle diventata tormentone, intorno alla quale tutto il mondo della politica e non solo, si è espresso senza risparmiare ovviamente anche una buona dose di ironia. E se Calenda non ha voluto dire molto sull’affaire Matteo Renzi e Italia VIva, sui migranti e la protezione speciale invece ha voluto comunque esprimere la sua: “Avremo una assemblea di gruppo sul tema. Questo governo non ha una strategia sui migranti, ma una serie di spot che lancia, reati che inventa. Non si gestisce in maniera emergenziale, ma strutturale, un argomento così complesso”.
Dunque Calenda annuncia un’assemblea di partito, o quantomeno di organi dirigenziali dello stesso, sulla questione migranti e protezione speciale. E sulle sorti del presente futuro di Azione? E’ stato fissato un appuntamento in agenda, durante il quale si possa ufficialmente parlare di quale percorso il partito di Carlo Calenda seguirà? Perchè Matteo Renzi ha già rilanciato, dopo le scuse per lo spettacolo indecoroso fornito, verso il congresso di Italia Viva? Notizie.com ha raccolto una serie di informazioni da fonti vicine ad Azione, che alla luce della eclatante rottura, si dicono “preoccupate” per le ricadute non tanato a breve, quanto a medio termine. Questioni di consensi, i sondaggi in qualche modo “si aggiustano”, di voti. Pensando già alle prossime elezioni europee, alla linea da tenere, alle alleanze alle quali guardare. Ma le nostri fonti, rivelano anche ulteriori inquietudini interne. Colpa anche di telefonate che arrivano magari da altri partiti, uno a caso Forza Italia, che magari vuole lanciare un’opa su questo Terzo Polo dissestato?
“Le telefonate ci sono state , arrivate anche da piani altissimi“, ci dice un’altra voce di Azione “Ma io non ho intenzione di andare da nessuna parte”. E la Carfagna? E La Gelmini? Saranno state chiamate, quante volte in questi giorni? La fonte, che abbiamo sentito, non dubita che telefonate in entrata ne siano arrivate anche a loro, che pure sono andate via di recente non senza clamore, ma evidentemente c’è una riflessione sulla quale, le prime donne di Azione oggi si interrogano: pur volendo prendere in considerazione un ritorno, quanta vita potrebbe ancora avere Forza Italia, oggi rinfrancata dalle buone notizie che arrivano dall’ospedale San Raffaele, nel quale è ricoverato da quasi 2 settimane Silvo Berlusconi? Che ci abbia visto ancora una volta lungo Matteo Renzi? Sì perchè il leader di Forza Italia, non molla la presa sul Terzo Polo…ma che come leader abbia una donna. Tutti gli indizi, portano a lei: Mara Carfagna. Come sempre il tempo serve a stabilire la veridicità delle teorie, reali o presunte.