L’ex centrocampista bianconero ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “La stagione è stata martoriata, le prestazioni sono mancate, ma il tecnico è l’unico rimasto…”
Il ko a Sassuolo e le tensioni che aumentano in vista del ritorno con lo Sporting Lisbona. La Juventus si lecca le ferite dopo la sconfitta a Reggio Emilia, devono cicatrizzarsi in tempo per giovedì. Non sarà facile nonostante il vantaggio dell’andata (1-0 a Torino). L’Europa League, però, può cambiare in meglio il volto della stagione bianconera. Beniamino Vignola, tre trofei internazionali con la Juve, ha parlato in esclusiva a Notizie.com. Ha predicato calma e richiesto la massima attenzione. Se si gioca così male, si rischia la caduta anche in Portogallo.
Beniamino Vignola, a Reggio Emilia un’altra delusione per la Juve.
“La vedo malino adesso. O meglio, vedo più o meno la stessa cosa da inizio anno. Ci sono state virate tra il discret0 e il malino”.
Non sembra proprio un complimento…
“Vero, non dovrebbe essere questo il commento per una squadra come la Juve. Il campo però ha parlato. La stagione è stata martoriata anche dagli eventi extracampo. Si possono dare tutti gli alibi possibili, però Allegri non ha mai dato troppe certezze sulle prestazioni. Le virate che dicevo prima, tra l’altro, sono state verso il basso”.
Eppure per qualche mese la squadra sembrava compatta e convincente.
“Era dovuto comunque alla rosa, i giocatori hanno il colpo in canna. A turno hanno fatto sembrare ancora viva la stagione”.
C’è ancora l’Europa League. Quanto cambia nei giudizi finali?
“Vincere un trofeo internazionale è sempre importante, renderebbe la stagione meno opaca. Però un po’ più opaca del lucido. Ma il percorso europeo è ancora molto difficile, ci sono tante squadre temibili, sarebbe un traguardo ambizioso. Poi si faranno i conti totali anche in campionato, con e senza i 15 punti di penalizzazione”.
Quante chance di passare il turno con lo Sporting?
“In Europa ci vuole sempre il massimo dell’attenzione. Mi auguro che l’atteggiamento di ieri sia dovuto soltanto all’attesa per il grande match di giovedì. La squadra è forte mentalmente, spesso l’ha dimostrato, però staccare e riattaccare la spina non è mai semplice. Allegri non sarà rimasto soddisfatto”.
Insomma, la qualificazione non va data per scontata.
“Il rischio è grande, soprattutto se si gioca in questo modo. C’è un buon vantaggio, ma non da stare tranquilli. La stessa cosa vale per il Milan con il Napoli. La speranza è che si veda la grande fase difensiva mostrata per un periodo di stagione. Con il Sassuolo la sconfitta è arrivata per un errore individuale che può succedere”.
La rosa della Juve è più forte di quella del Napoli e delle altre? Vanno rivisti i giudizi dell’estate scorsa?
“Potenzialmente in estate era forse la più forte. Io la mettevo davanti a tutte, insieme a quella dell’Inter. Il Napoli subito dietro. Poi è anche vero che la Juve, certi giocatori comprati, non li ha mai avuti. Il Mondiale di mezzo e la penalizzazione hanno finito per influire ancora di più. Non deve essere un alibi, sono state perse tante partite contro avversarie alla portata, molto meno forti della Juve”.
Giusto puntare su Allegri anche in futuro?
“Possiamo dargli tante colpe, ma in una stagione martoriata da eventi negativi credo che sia stato il più bravo a tenere in carreggiata la squadra. È rimasto l’unico personaggio di calcio vero in società. L’anno prossimo vedremo tanti volti nuovi, anche se economicamente il mercato cambierà ancora”.