“Azione era a favore dell’impianto prima che Gualtieri si rendesse conto, che sostenere che a Roma non serve un termovalorizzatore fosse demagogico. Poi una volta presa coscienza della realtà si è reso conto che serve”. Così in esclusiva a Notizie.com il consigliere comunale di Azione/Lista Calenda, Francesco Carpano. Mentre nella Capitale riesplode il dibattito sul termovalorizzatore
Nel Pd romano si guarda a quanto sta accadendo e si discute sull’ eventualità di rivedere in parte l’opera, scegliendo una tecnologia meno impattante.
Quella prevista al momento, brucerebbe fino a 750 mila tonnellate di rifiuti l’anno, compresa la cosiddetta parte umida. Una tecnologia che prevede un consumo di gas molto alto, cosa che solleva dubbi anche tra alcuni esponenti del Pd di Roma. Una proposta che potrebbe arrivare nei prossimi giorni, magari sul tavolo di Gualtieri, e’ quella di virare verso una tecnologia che, bruciando solo i combustibile da rifiuti ridurrebbe la mole di rifiuti da 750 mila a 250 mila l’anno, Ad appoggiare nel frattempo la posizione del primo cittadino di Roma, il neo presidente Pd Stefano Bonaccini, che sul tema di recente si era espresso in questo modo: “”E’ un’evidenza che dove ci sono i termovalorizzatori il ciclo dei rifiuti funziona meglio, la raccolta differenziata e’ piu’ alta, l’economia circolare avanza” e “si produce anche piu’ energia elettrica”.
Pro termovalorizzatore anche il deputato dem Roberto Morassut: “Ci sono idee diverse nel centrosinistra, ma un impianto di valorizzazione energetica e’ necessario a Roma per chiudere il ciclo dei rifiuti”, spiega Morassut. “Nei prossimi giorni discuteremo …… Faremo una discussione molto aperta, responsabile e senza pregiudiziali“.
Queste invece le parole dell’onorevole Marco Furfaro, parlamentare del Partito Democratico alla Camera dei Deputati, ad Agorà Rai Tre. A dimostrazione che nulla è scritto, scontato e stabilito. E la neosegretaria Schlein sa perfettamente quanto la questione sia delicata e quante teste nelle Capitale siano cadute sul tema dei rifiuti: dalla raccolta al riciclo, fino appunto alla valutazione, diventata poi scelta, di volere la tecnologia del termovalorizzatore.
Sul fronte delle opposizioni, Notizie.com ha voluto sentire Francesco Carpano, membro della segreteria nazionale di Azione e consigliere in Campidoglio con la Lista Calenda Sindaco. Ecco cosa ci ha detto, mentre era alle prese tra una commissione e un appuntamento già fissato in agenda.
Carpano, ci risiamo. La discussione sulla tecnologia del termovalorizzatore continua ad essere aperta. Con un “nuovo dibattito” interno al Pd. Voi di Azione su questo siete stati porta bandiera…
“Avere un posto dove portare i rifiuti indifferenziati di Roma è essenziale. I Sindaci del passato hanno scelto Malagrotta, questa volta finalmente si è scelta una soluzione molto meno dannosa per l’ambiente e più sicura: il termovalorizzatore. Azione era a favore dell’impianto prima che Gualtieri si rendesse conto che sostenere che a Roma non servono i termovalorizzatori fosse demagogico. Poi una volta presa coscienza della realtà Gualtieri si è reso conto che serve, ma…”
C’è ancora un ma?
“Certo perchè non possiamo mica aspettare il termovalorizzatore per avere i marciapiedi puliti, l’ho scritto anche oggi, per l’ennesima volta in una mia nota, e non mi stanco di ripeterlo anche a lei. E’ ciò che dobbiamo ai cittadini. Anzi, che dovrebbe fare il Sindaco con la sua Giunta…”
E quindi?
“Ciò detto, non possiamo dare risposte ai cittadini sulla pulizia della città quando avremo l’impianto tra quattro anni, servono subito. Gualtieri governa da un anno e mezzo, ma le strade ancora non sono spazzate a sufficienza e sui marciapiedi ancora abbondano le erbacce, oltre agli episodi di cassonetti stracolmi di rifiuti come successo a Natale”.
Cosa propone Carpano?
“Che In AMA serve portare una rivoluzione per soddisfare cittadini e imprese, ma da parte di Gualtieri non se ne vede neanche l’ombra di agire in questa direzione!”