Il critico d’arte e saggista Angelo Crespi spiega i motivi per cui si pensa che la cultura sia sempre e solo da una parte: “E’ un retaggio sbagliato”
Un movimento che va avanti da anni. Una convinzione dalla quale non si riesce a staccare, ovvero che la cultura sia sempre e solo una cosa di sinistra, che può essere sempre e solo di sinistra perché a destra non c’è la conoscenza, lo studio né l’approfondimento per poter esprimere idee e opinioni di rilievo. “E’ un retaggio novecentesco che ha motivi storici precisi, ma lunghi da spiegare, si riassumano nell’idea Gransci pensava che il partito comunista potevano prendere il potere in una società democratica come quella italiana, ma non è successo“, dice Angelo Crespi a Notizie.com.
Riguardo alla cultura e all’egemonia di tanti anni della sinistra, il professor Crespi cerca di dare una sua spiegazione anche se fa una rivelazione che pochi sanno e che pochi forse non riescono ad immaginare, soprattutto in una situazione come quella attuale. “Adesso non esiste più l’egemonia che c’era in quel tempo, diciamo che ce n’é un’altra, quella della burocrazia, ma di fatto qualcosa c’è ancora, anche se, e mi piace citarlo perché è un intellettuale di sinistra, come Giovanni Raboni che sul Corriere della Sera scrisse, e anche a ragion veduta, che i più grandi scrittori del ’90o sono di destra”.
“Siamo un paese che si bea delle falsità storica, guardate dal dopoguerra in poi…”
Angelo Crespi a Notizie.com cerca di analizzare la questione anche perché che la sinistra abbia cercato di prendere più forza nella cultura e da lì abbia preso sempre più il volo e soprattutto potere: “La rete degli intellettuali ha fatto squadra per prendere potere, ma i più grandi scrittori del ‘900 sono di destra”.
La scuola ha sicuramente contribuito per diffondere questo messaggio legato alla sinistra da tanti anni e il critico e giornalista dà la sua versione e spiegazione su questo fenomeno che sta cambiando e Crespi non ci va leggero anzi: “Secondo l’idea di Gramsci si, la scuola ha diffuso messaggi del genere, ma la pregiudiziale che non esista un artista o scrittore, poeta che non sia di sinistra è una sonora stupidata, la scuola ha contribuito a diffondere falsità, molte falsità, ma siamo un paese che ha fondato una nazione su dei falsi, basta vedere dal dopoguerra in poi…”.