Dobbiamo pensare anche all’Italia di dopodomani. Per queste ragioni vanno incentivate le nascite. Va costruito un welfare per consentire di lavorare a chiunque e avere una famiglia. Non possiamo arrenderci al tema della sostituzione etnica”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, al congresso nazionale della Cisal. Opposizioni all’attacco
Mentre in Senato approda il Dl Cutro con tutti i suoi emendamenti e le polemiche che da giorni si registrano tra opposizioni e maggioranza di governo, al congresso nazionale Cisal, arriva anche il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, e la polemica di giornata è presto servita.
E anche piuttosto accesa. Tanti i temi affrontati da Lollobrigida nel suo intervento: dalla natalità alla carne sintetica, passando per il lavoro e il reddito ci cittadinanza. Ma a destare una serie di note, contro note e dichiarazioni saranno soprattutto queste parole del ministro: “Le nascite non si incentivano convincendo le persone a passare piu’ tempo a casa perche’ si intensificano i rapporti; il modo e’ costruire un welfare che permetta di lavorare e avere una famiglia, sostenere le giovani coppie a trovare l’occupazione”.
“Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica“, – prosegue ancora il ministro- gli italiani fanno meno figli quindi li sostituiamo con qualcun altro, non e’ quella la strada“. Poi, aggiunge : “Io ritengo l’immigrazione un fatto naturale fisiologico, sono nipote di un emigrante e mi guardo bene dal pensare che l’emigrazione e quindi l’immigrazione, sia un problema, anzi diventano un’opportuna di crescita per una nazione. Se ci sono richieste di forza lavoro, quando hai esaurito la domanda interna, ti devi dotare di forza lavoro che venga anche da altre nazioni pero’ bisogna chiarire che il primo nemico dell’immigrazione regolare, fatta attraverso flussi organizzati, e’ quella illegale e clandestina”. Sulle dichiarazioni del ministro Lollobrigida interviene duramente la segretaria Pd Elly Schlein durante la manifestazione organizzata a Roma da alcune associazioni contro il dl Cutro.
“Questo è il momento in cui dobbiamo capire da che parte vogliamo stare della Storia. E noi sappiamo da che parte non vogliamo stare: dalla parte di un ministro che parla di sostituzione etnica, che è un linguaggio da suprematismo bianco, e non vogliamo stare dalla parte di un governo che anche di fronte alle tragedia costanti del Mediterraneo continua a voltare la testa dall’altra parte e a spingere sull’esternalizzazione delle frontiere. Vogliamo dire basta a questa guerra che fanno contro le ong: è fumo negli occhi per coprire la mancanza di una missione istituzionale di ricerca e soccorso in mare che servirebbe, una Mare Nostrum europea che però non hanno il coraggio di chiedere in Europa”. Su Twitter arriva anche il pensiero del leader di Azione Carlo Calenda: “Riesumare il vecchio refrain della ‘sostituzione etnica’ riporta il Governo ad una postura incompatibile con una presenza autorevole in Europa. Siamo di fronte ad un’involuzione sbagliata e pericolosa per l’Italia”.