Omicidio Thomas Bricca, la rabbia della madre del ragazzo assassinato ad Alatri lo scorso gennaio. La donna ha rilasciato una intervista al ‘Messaggero’ dove esprime tutta la sua delusione
Da più di quattro mesi suo figlio non è più al mondo. Assassinato con un colpo di pistola alla testa mentre si trovava nella pizza della città, ad Alatri, in compagnia di altri amici. Sembrava una serata come tutte le altre, fino a quando non è spuntato un motorino con in selle due persone. Una di loro ha iniziato a sparare ed ha colpito il 18enne. Quest’ultimo ha lottato solamente per qualche giorno, fino a quando non è stato dichiarato clinicamente morto. A distanza di qualche mese da quell’omicidio parla la madre di Thomas Alatri. Si tratta di Federica Sabellico che fa ancora fatica a credere che suo figlio non sia più al mondo.
Ricordiamo che per il suo omicidio sono indagati Mattia e Roberto Toson. Ovvero figlio e padre. Per la procura non ci sono assolutamente dubbi: sono stati loro ad uccidere il ragazzo. Anche se non ci sono prove definitive per poter chiudere, per sempre, le indagini. La madre racconta il suo dolore in una intervista rilasciata al ‘Messaggero‘. Chiede, con la voce oramai rotta, che chi abbia ucciso suo figlio venga arrestato. La sua vita, ovviamente, non può essere più la stessa senza l’appoggio del figlio. Tanto è vero che ammette di vivere un vero e proprio incubo.
Un incubo per la donna pensare che chi ha ucciso il figlio sia in giro in piena libertà. Afferma di essere fiduciosa nella giustizia e nelle autorità, ma nel frattempo fa presente che i mesi stanno passando ed una vera e propria svolta in questa indagine non c’è. Nel momento dell’omicidio il cellulare di Mattia Toson era spento. A guidare il motorino il padre, Roberto. Un dettaglio non da poco per gli stessi inquirenti. Si aspettavano novità nelle ultime feste pasquali, ma di nuovo non c’è davvero nulla.
Tutto questo silenzio preoccupa la madre, spera che le autorità stiano facendo il loro dovere. La scena del delitto è stata pulita con gli idranti. “E’ sparito tutto, anche il telefonino di uno dei due indagati. Perché hanno aspettato 20 giorni per le perquisizioni?“. Per la famiglia di Thomas non ci sono dubbi: gli investigatori sanno bene chi è stato. La donna conclude sugli indagati: “Li ho incrociati qualche volta in auto. Spero di non incontrarli mai di persona. C’è chi li vede anche in alcune feste, magari con qualche bottiglia di spumante“.