Il cinema in sala sta affrontando un periodo storico a dir poco cruciale e i vertici di Netflix sembrerebbero non curarsene particolarmente.
Nonostante il periodo post pandemia ci abbia dimostrato che incassare al cinema è ancora possibile, rimane alquanto evidente che la sala stia attraversando un periodo a dir poco critico.
Le ragioni di tale recessione sono molteplici e, tra queste, vi è senza dubbio la straordinaria ascesa di Netflix, che ha inevitabilmente influenzato i numeri della sala. Recentemente Ted Sarandos, CEO di Netflix, ha affrontato l’argomento sala, definendo quale sarà la condotta commerciale dell’azienda statunitense nei prossimi anni.
Netflix guarda al futuro
Se dovessimo considerare i numerosi lungometraggi prodotti da Netflix, che sono stati distribuiti negli ultimi mesi in sala, potremmo addirittura credere che il colosso dello streaming stia in un certo senso salvaguardando il futuro della sala, tuttavia l’amministratore delegato ha chiarito il possibile fraintendimento: “La nostra divisione dedicata ai film sta andando alla grande. Portare le persone al cinema non è il nostro business. Il nostro business è far sì che ci siano dei contenuti che le persone desiderano guardare che siano un valore aggiunto per i nostri abbonati ed è questo concetto che guida il nostro modo di fare affari. Non intendiamo attuare cambi di sorta. Grazie al numero di persone che possiamo raggiungere e alla portata del nostro servizio, c’è la possibilità d’investire in film di alto profilo produttivo e portarli poi ai nostri abbonati”. Una posizione piuttosto limpida, che si sposa perfettamente con i presupposti della piattaforma.
Anche Joe Russo, regista di successo che ha firmato lungometraggi sia per Netflix (Grey Man) che per la sala (Avengers Infinity Wars), ha affrontato il tema: “Da parte di Netflix, non c’è un serio impegno nel mostrare i film al cinema. Non c’è affatto. E quando lo fanno è solo per accontentare i registi che vogliono il loro film in sala. Ti accontenti di una settimana al cinema e delle spese irrisorie di P&A. Il cinema è antitetico al loro modello di business che si basa sul guardare le cose a casa. Non li accuso di nulla perché, semplicemente, è così che hanno deciso di fare affari. Se volete fare dei film per la sala andate dalla Sony o dalla Disney”. E’ tempo che anche gli appassionati più reazionari si adeguino a questo nuovo modo di fruire della settima arte?