Un post dello scrittore contro il giornalista de La Verità, sulle sue presunte preferenze sessuali, ha scatenato la reazione sdegnata degli utenti anche se fino ad oggi contrari alle idee del giornalista
I social network sempre più come arma di offesa. L’ultima bordata denigratoria via social è arrivata nella giornata odierna ed è esplosa come una bomba nel mondo virtuale. Il post su Twitter, da parte dello scrittore Massimiliano Parente contro il giornalista de La Verità Francesco Borgonovo, è soltanto l’ultimo dei tanti atti diventati pubblici grazie al web.
Francesco Borgonovo, dopo aver lavorato al quotidiano Libero e di cui è stato anche caporedattore, dal 2016 scrive per La Verità, di cui oggi è anche vicedirettore. Giornalista mai allineato e sempre provocatorio, è salito alla ribalta per essere una delle poche voci fuori dal coro durante la difficile fase della pandemia e del conseguente lockdown. Le sue apparizioni televisive infatti erano sempre improntate al dubbio sull’effettivo racconto da parte degli organi istituzionali preposti della gestione di quei momenti.
Un attacco durissimo con un tweet sul suo account ufficiale da parte dello scrittore Massimiliano Parente nei confronti del giornalista de La Verità Francesco Borgonovo. Un outing che ha scatenato comunque la dura reazione da parte di molti utenti anche tra chi poteva avere comunque idee politiche diverse da quelle del giornalista diventato anche, negli ultimi tempi, un volto noto dei dibattiti televisivi. “Voglio raccontarvi una storiella. Si intitola Salvate il soldato Borgonovo.” Comincia così il duro attacco di Parente che prosegue, “Inizia quindici anni fa circa, quando collaboravo con Libero. Tra i redattori cultura c’era Francesco Borgonovo. Diventammo amici, uscivamo a bere, finché non mi confidò la sua omosessualità, e anche la felicità trovata con un compagno, di cui si sentiva la mogliettina, cucinando e facendo le pulizie. Facevamo battaglie libertarie, io come scrittore, di cui Borgonovo ammirava le opere (non era scemo), per esempio combattendo il moralismo di sinistra che attaccava Berlusconi e le olgettine (all’epoca a destra non c’era l’ossessione della “famiglia tradizionale”). Poi passò a La Verità, e nel tempo ha sposato ogni tesi antiscientifica, antioccidentale, filoputiniana, no vax, contro le famiglie gay, contro ogni liberalismo individuale.
Un attacco senza esclusioni di colpi da parte di Parente soprattutto senza risparmiare nessun particolare, soprattutto della sfera privata del giornalista. “A vederlo oggi, prezzemolo reazionario e accigliato dei talk show, mi fa tristezza, mi sembra un mix tra un impresario delle pompe funebri e un impiegato del Terzo Reich”, prosegue lo scrittore. “La domanda è: cosa gli ha fatto Belpietro? Cosa ti fanno a La Verità? La verità, vi prego, sull’amore, e ridateci Borgaynovo, era così intelligente e simpatico. Ps: qualcuno dirà che sto violando la privacy di un ex amico. No, pensatemi più come Jack Nicholson in Qualcuno volò sul nido del cuculo, solo che ancora non sono riusciti a lobotomizzarmi.” #LGBTQ#borgaynovo. Un’intromissione nella vita privata altrui a piedi uniti che ha comunque creato scompiglio e malumore anche tra chi “seguiva” l’account Twitter di Massimiliano Parente, e in tanti non hanno risparmiato critiche anche pesanti sull’operato dello scrittore. Sono numerosi gli attestati di solidarietà a Borgonovo postati direttamente sull’account dello stesso Parente.
Nonostante il clamore mediatico provocato dall’outing nei confronti di Francesco Borgonovo, Massimiliano Parente non ha lasciato, anzi ha raddoppiato. Una polemica infinita quella tra i due ex colleghi, forse sarebbe anche più giusto cercare di far capire all’esterno il perché di questa diatriba dialettica così violenta. Parente già nel 2022 aveva twittato un altro messaggio non proprio simpatico sempre nei confronti di Borgonovo. “Mi scuso pubblicamente con Francesco Borgonovo, che mi ha chiamato per dirmi che non avevo diritto di parlare della sua vita gay. Io credevo che si fosse offeso per il nazicomunismo, quello invece va bene”. Oggi la polemica ha avuto un secondo atto.