Omicidio Saman Abbas, gli imputati sono stati riportati nel casolare: ovvero il luogo in cui seppellirono la ragazza pakistana di 18 anni
Sono stati portati anche i tre imputati (quelli in Italia) nel casolare dove venne seppellita, senza vita, Saman Abbas. Un sopralluogo che è stato deciso da giudici, avvocati, pm e carabinieri. Tutti armati di calzari e guanti, in merito al processo che si sta svolgendo sulla morte della 18enne pakistana. Mancavano il padre Shabbar (che si trova recluso in Pakistan) e la madre Nazia (ancora latitante). A varcare la casa (posta immediatamente sotto sequestro) lo zio Danish Hasnain ed i cugini Nomanhulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz. A quanto pare lo zio avrebbe chiesto anche di visionare la vegetazione fuori al casolare diroccato.
L’avvocato spiega che l’imputato voleva accertarsi delle condizioni di una pianta di rosmarino che stava curando. A due anni di distanza, però, ha scoperto che non c’era più. Un edificio che, fanno sapere media locali, è in totale stato di degrado. A quanto pare i cugini e lo zio della ragazza uccisa vivevano in un ambiente giudicato “sudicio” e “degradante”. Questo è quello che hanno confermato anche alcuni testimoni durante il processo. Si intravedono anche i giudici popolari che parlano con la presidente del Collegio, Cristina Beretti.
Omicidio Saman Abbas, imputati nel luogo in cui fu seppellita la ragazza
Nel frattempo arrivano anche le parole da parte dell’avvocato del fidanzato della ragazza Saqib Ayub (ancora sotto protezione), ovvero Barbara Iannuccelli. La stessa che, fa sapere, che è molto importante prendere delle visioni importanti dei luoghi. Mentre il legale dello zio, Liborio Cataliotti, fa sapere che si tratta di una vicenda in cui ci sono molte versioni molto differenti da parte dei protagonisti. Ed è per questo motivo che chiede, con insistenza, che venga fatta una importante verifica dei luoghi.
“Questo è un puzzle in cui non si può dare nulla per scontato. La morte di Saman è data per certa, ma non è detto che tutti i familiari che abitavano nelle vicinanze siano allo stesso modo responsabili“. L’avvocato, in conclusione, fa notare che nei filmati delle telecamere ci sono delle cose non chiare. Ovvero che vengono indicati degli orari sbagliati. Su questo punto è stata chiesta anche una perizia.