Il leader di Forza Italia ancora in ospedale ma in condizioni migliori rispetto a qualche settimana fa, ha diramato una nota per la festa della Liberazione
Parole per stemperare le polemiche e attenuare i toni. E con un tempismo perfetto, nonostante si trovi su un letto d’ospedale e non in perfetto condizioni, seppur migliori rispetto a qualche settimane fa. Per Silvio Berlusconi il 25 aprile è una ricorrenza importante e da quando è in politica non ha mai mancato un appuntamento con parole o modi per far capire che è una festa importante che coinvolge tutti gli italiani. Ci tiene a dirlo e a ribadirlo ancora oggi.
Affida a una nota ufficiale il suo pensiero sulla Festa della Liberazione. “Viva il 25 Aprile, la Festa della libertà, della pace e della democrazia. La Festa di tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi”, scrive il leader di Forza Italia. “Siamo un grande popolo, capace di superare ogni divisione e ogni contrasto per conseguire il bene dell’Italia e degli italiani. Questo è un patrimonio, un principio fondante della nostra convivenza civile che appartiene a tutti gli italiani, senza esclusione alcuna”.
“E’ una festa per tutti, un momento per riflettere sul passato”
Per il leader di Forza Italia, la data del 25 Aprile è “un’occasione per riflettere sul passato, ma anche per ragionare sul presente e sull’avvenire di questo nostro meraviglioso Paese“. Per il Cavaliere la ricorrenza è di quelle importanti dalla quale nessuno si può sottrarre perché per l’Italia rappresenta una data storica, dove il destino del paese è cambiato. “Viva il 25 Aprile, la Festa della libertà, della pace e della democrazia. La Festa di tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi“, scrive ancora il presidente di Forza Italia. “I cattolici e i comunisti, i liberali e i socialisti, i monarchici e gli azionisti, e con loro i militari rimasti fedeli non a un’idea politica, ma all’onore della patria, pur mossi da ideali profondamente diversi e da una diversa visione del futuro della nazione, di fronte a un dramma comune, scrissero, ciascuno per la propria parte, ma con eguali dignità e passione, una grande pagina della nostra storia. Una straordinaria pagina sulla quale si fonda la nostra Costituzione, baluardo delle nostre libertà e dei nostri diritti“.
Parole importanti e forti, ma che fanno parte di un discorso che Berlusconi tenne il 25 aprile del 2009 a Onna, cittadina in provincia de L’Aquila, duramente colpita dal sisma che il 6 aprile di quell’anno fece tremare l’Abruzzo e il suo capoluogo. In quell’occasione, il Cavaliere si presentò con il fazzoletto dell’Anpi al collo, un gesto che significò molto e che diventò storico. In quell’occasione il Cavaliere ricordò anche la strage del giugno 1944 che portò all’uccisione di 17 cittadini di Onna da parte dei nazisti. “Un onore e un impegno”, disse Berlusconi, quello del ricordo degli “orrori dei totalitarismi e della soppressione della libertà”.