Sudan, scattato il piano di evacuazione che vede come protagonisti gli italiani che si trovano nel Paese. C’è l’annuncio del ministro Tajani
La situazione che si sta vivendo nel Sudan non è affatto delle migliori. Da più di una settimana, infatti, si stanno tenendo combattimenti tra le due parti militari. Purtroppo il bilancio delle vittime di questi sanguinosi attacchi stanno aumentando ogni giorno che passa. Ad avere la peggio sono i civili che stanno perdendo la vita. Secondo quanto riportato da alcune fonti locali pare che il numero dei morti sia aumentato a 600. Purtroppo non escludono che, con il passare delle ore, possa drasticamente aumentare sempre di più. Stesso discorso vale anche per i feriti. Nel frattempo è scattato il piano di evacuazione che vede come protagonisti alcuni nostri connazionali. A quanto pare, nel cuore della notte, sono stati evacuati 100 italiani dal Sudan. Con due voli dell’Aeronautica Militare.
In questo momento si trovano, in estrema sicurezza, nella base militare di Gibuti. La stessa che li ospiterà almeno fino al rimpatrio. Il loro arrivo a Roma è previsto per oggi pomeriggio. Tra le persone che stanno per lasciare il Paese figura anche il nome dell’ambasciatore, Michele Tommasi. A confermarlo è stata la Farnesina con una nota ufficiale: “Si è appena conclusa la prima fase dell’evacuazione di cittadini italiani dal Sudan. Con il volo di un C130 dell’Aeronautica militare e un secondo volo di un AM400 spagnolo sono stati trasferiti a Gibuti 105 cittadini italiani e 31 stranieri, fra questi portoghesi, australiani, greci, britannici, svedesi”.
Sudan, italiani evacuati. Tajani annuncia: “Non tutti hanno lasciato il Paese“
A seguire la pianificazione e l’operazione di evacuazione il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Lo stesso che, successivamente, a margine del Consiglio Affari Esteri che si sta tenendo a Lussemburgo ha annunciato che non tutti hanno voluto lasciare il Sudan. Ci ha tenuto a ringraziare l’unità di crisi della Farnesina ed i militari che hanno partecipato all’operazione di evacuazione.
“Sono rimasti alcuni volontari di Emergency e credo qualche missionario che non ha voluto lasciare il Paese. E’ una loro libera scelta: io ho continuato a parlare con i due leader delle fazioni che si stanno combattendo. Hanno entrambi garantito l’incolumità dei convogli degli italiani, e così è stato” ha concluso il ministro.