Il ministro degli Esteri: “A Onna Berlusconi chiuse un capitolo, e nel 2009 la Meloni era un suo ministro, finiamola”
Una celebrazione dove le polemiche non mancano mai, da anni. Ma quest’anno è diverso, molto anche. Al governo c’è la destra di Giorgia Meloni, con La Russa presidente del Senato e tutti aspettano al varco proprio perché ci sono politici che nascono da una destra che, secondo molti a sinistra, non avrebbe maio fatto davvero i conti con il passato, nonostante la Premier abbia più volte preso le distanze da un’epoca dura e buia. Non la pensa così il ministro degli Esteri e vice-premier Antonio Tajani che su Il Giornale spiega il suo punto di vista e cerca di stemperare i toni da tutti un po’ troppo accesi: “La liberazione è un patrimonio di tutti noi italiani“.
Il 25 aprile di Tajani sarà molto particolare ed è lui stesso a dirlo: “Mi recherò alle Fosse Ardeatine per rendere omaggio alle vittime di quella terribile violenza nazifascista. Tra le vittime, ci tengo a ricordare Giuseppe Cordero di Montezemolo, colonnello e partigiano, protagonista con tanti altri della Resistenza e della lotta per libertà”. Un clima mite e più sereno non ci sarà mai se si continua di questo passo, anche perché da sinistra non c’è alcuna voglia di mettere pace o di lasciar passare ogni singola parola che viene da destra. E questo non è proprio un atteggiamento positivo.
“Il discorso di Silvio Berlusconi a Onna, il 25 aprile 2009, chiuse un capitolo. Parlò da statista e da leader del centrodestra. Meloni, che di Berlusconi nel 2009 era ministra, è stata chiara su questo punto…». Parole che, tornando al presente e che lo stesso Cavaliere ha ricordato proprio in questi giorni, sembra se le sia portate via il vento eppure all’epoca era il presidente del Consiglio di un governo di centro-destra.
A maggio ci saranno le amministrative in alcuni capoluoghi e in centinaia di comuni. «La linea è quella di una coalizione unita. Forza Italia resta una forza coerente e ci auguriamo che dove ci saranno i ballottaggi si possano superare le divisioni per battere la sinistra. Noi lavoreremo sempre per l’unità». Le parole di Antonio Tajani sono quelle di un leader moderato e che cerca sempre di unire e mai dividere.