Cartabianca, Orsini spiazza tutti in diretta: “Non posso parlare…”

Nel corso del programma ‘Cartabianca’ è intervenuto come ospite Alessandro Orsini. Il saggista ed esperto di fenomeni terroristici ha spiazzato tutti in diretta televisiva

Orsini interviene a Cartabianca
Alessandro Orsini (Ansa Foto) Notizie.com

Nella puntata andata in onda ieri sera, martedì 25 aprile, a ‘Cartabianca‘ è intervenuto come ospite Alessandro Orsini. Ovviamente non si è potuto non parlare del conflitto in Ucraina, oramai arrivato al giorno numero 427. Il saggista ha commentato gli ultimi aggiornamenti che arrivano direttamente dal Paese orientale. In particolar modo da quello che si sta verificando nel Donbass. Una situazione che, con il passare del tempo, sta diventando sempre più tragica per la popolazione del posto. Tanto è vero che, ci ha tenuto a precisare, gli ucraini stanno andando incontro ad un vero e proprio massacro.

Si contano centinaia di morti al giorno. Le truppe russe stanno continuando la loro avanzata verso Bakhmut, pronta ad essere conquistata del tutto. In questo caso molti soldati e civili ucraini rimarranno bloccati nella regione. Successivamente si è anche soffermato su Joe Biden. Per Orsini, il presidente degli Stati Uniti D’America, avrebbe già vinto questa guerra. In merito alla questione della Nato. Per il sociologo, infatti, i membri appartenenti non sono più 30 ma 31 (con l’ingresso da parte della Finlandia). Non è finita qui visto che continuerà ad allargarsi con il possibile arrivo della Svezia. Non è finita qui visto che ci sono state alcune sue dichiarazioni che hanno spiazzato il pubblico

Orsini su Ucraina: “Non posso parlare liberamente in tv

Orsini interviene a Cartabianca
Alessandro Orsini (Ansa Foto) Notizie.com

Per Orsini non ci sono dubbi: in questo conflitto si stanno investendo miliardi di dollari. “Perché ci fa comodo che qualcuno combatta questa guerra al posto nostro”. In questo conflitto ha precisato che non ci siamo schierati dalla parte dell’Ucraina, ma stiamo usando la sua popolazione come carne da macello. Quello che sta accadendo attualmente sia nel Donbass che a Bakmut lo stanno lasciando davvero senza parole.

In conclusione fa sapere: “Sono impegnato contro i processi di radicalizzati. Probabilmente in Italia quasi nessuno si rende conto di essere radicalizzato, è qualcosa di patologico“. Non solo: il docente ha aggiunto anche che in televisione non può parlare in maniera libera. Per il semplice motivo che c’è un forte clima di intolleranza molto violento nel nostro Paese. “Se raccontassi quello sta accadendo realmente sul campo in Ucraina, sarei aggredito e qualcuno chiederebbe di chiudere questa trasmissione“.

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