“Setta del digiuno”, tragedia nel Paese: le autorità locali hanno trovato moltissimi corpi senza vita. Tra questi spuntano anche quelli di bambini
Purtroppo il bilancio delle vittime continua ad aumentare. La vicenda sta scioccando non solamente l’intero Paese, ma tutto il mondo. Ci troviamo in Kenya, precisamente a Shakola, dove arrivano notizia in merito alla “Setta dei digiunatori“. Le autorità, nelle ultime ore, hanno terminato le ricerche. Fino a questo momento sono stati trovati 90 corpi senza vita. Gli stessi che sono stati riesumati, appunto, dagli adepti di questa setta creata dal predicatore Paul Mackenzie Nthenge.
Nella giornata di ieri, martedì 25 aprile, sono state sospese le ricerche. Le autorità hanno ritrovato altre sette nuove vittime che sono state dissotterrate nella foresta dell’entroterra. Nei pressi della città costiera di Malindi, nel terreno di proprietà del sedicente pastore. A quanto pare, proprio quest’ultimo, aveva convinto con le sue parole e promesse i seguaci della “Chiesa internazionale della buona novella” ad astenersi da utilizzare sia cibo che acqua. Per quale motivo? Con l’obiettivo di poter “vedere Gesù“.
Il rischio che possano esserci altre vittime è molto alto. Le stesse forze dell’ordine locali hanno comunicato questa possibilità, Non solo: le ricerche sono state, appunto, bloccare per un altro motivo: ovvero che l’obitorio di Malindi è al collasso e non può ospitare altri corpi. La conferma arriva anche dal ministro degli Interno del Paese, Kithure Kindiki. Quest’ultimo, accompagnato da altri vertici del governo, si è soffermato a parlare con alcuni giornalisti.
Dopo aver visitato i luoghi delle terribile scoperte ha fatto sapere che non è dato ancora sapere che ci siano o meno altre tombe. Segno del fatto che potrebbero esserci altri corpi che potrebbero essere trovati. Tra le vittime di questo culto figurano anche molti bambini che non arrivano neanche ai 10 anni di età. Nel frattempo sono arrivate anche le dichiarazioni da parte del presidente della Repubblica, William Ruto. Quest’ultimo, sempre ai media, ha fatto sapere che il predicatore può essere accusato seriamente di terrorismo.