Banca centrale, la farse pronunciata dal capo economista non è passata inosservata: i cittadini sono letteralmente infuriati da quello che ha detto. Non sono mancate le polemiche
E’ bastata una semplice frase per scatenare delle polemiche. Non una frase qualunque visto che, a pronunciarla è uno dei capi economisti più importanti del Paese. Ci troviamo nel Regno Unito dove Huw Pill è entrato ufficialmente nella bufera. Tanto da scatenare una forte bufera in merito ad alcune sue dichiarazioni. I cittadini britannici non gliel’hanno fatta passare liscia. Oramai nel Paese non si sta parlando d’altro se non della sua uscita di scena. “I britannici devono accettare di essere più poveri e di rinunciare alle richieste di adeguamento dei salari a fronte del caro vita“. Apriti cielo. Sui social network è partita la gara all’offesa e critica più grossa nei confronti dello stesso Pill.
Stiamo parlando di una figura importante del governo Tory. Anche se i vertici alti di quest’ultimo lo hanno aspramente criticato per questa sua uscita di scena. Non è affatto un mistero che il governo, già da un bel po’ di tempo, pare che non abbia gradito del tutto le interferenze che riguardano la banca centrale. Soprattutto per quanto riguarda i temi politici od i dossier come è successo dopo la Brexit. Senza dimenticare i giornali e le opposizioni di centro-sinsitra per l’impostazione apparentemente iper-liberista.
Nel corso di un suo intervento alla ‘Columbia Law School’, Pill ha fatto sapere che è del tutto naturale che i lavoratori cerchino di ottenere salari più alti in questa situazione attuale. Stesso discorso vale anche per un ristorante che vuole aumentare i prezzi per poter coprire i costi energetici. Anche se, tutto questo, secondo il capo economista tenderà a peggiorare le cose. Tanto da generare una spirale inflazionistica. Non è finita qui visto che ci ha tenuto ad accusare anche lo “scaricabarile“.
Ovvero quella che si sta verificando fra le imprese e gli stessi lavoratori. Tanto da invitare anche coloro che abbandonano le richieste per poter portare avanti dei sindacati nelle vertenze salariali. Le stesse che sono in corso da mesi nel Regno Unito. Dichiarazioni che arrivano nel momento in cui la ‘Bank of England‘ è attualmente impegnata nel rialzo dei tassi di interesse. Con un solo obiettivo: ovvero quello di frenare l’inflazione record (superato abbondantemente il 10%).