Accuse gravissime da parte di chi ha lavorato per Salt Bae, il macellaio più famoso dei social network. Dalla qualità del prodotto scadente fino ad arrivare al rubare addirittura le mance ai camerieri
Quando si parla di lui c’è sempre una polemica dietro l’angolo. La penultima quella che riguarda la sua presenza sul terreno di gioco alla finale della Coppa del Mondo tra Argentina e Francia. Le immagini di lui che tocca la prestigiosa Coppa (non è consentita a nessuno se non ai vincitori) hanno fatto il giro della rete e scatenato un bel po’ di polemiche. L’ultima, invece, arriva proprio da chi ha lavorato con lui fino ad andarsene. Da come avete ben potuto capire stiamo parlando di Salt Bae, il noto macellaio star dei social network. Basti pensare che su Instagram è seguito da più di 51 milioni di follower che non si perdono un singolo aggiornamento da parte sua.
Il cuoco turco è famoso per via della sua catena di ristoranti sparsi per tutto il mondo. I suoi filmati (mentre taglia la carne e la offre a personaggi dello spettacolo) hanno un grande successo. Anche se, dietro tutto a questo “successo”, però si nascondono delle cose che nessuno conosceva sino ad ora. Pesanti accuse arrivano direttamente da parte di chi è stato un suo dipendente. Fino a quando non ha deciso di licenziarsi per via di quello che doveva sopportare stando sotto al suo comando. Le accuse che piovono contro di lui stanno facendo molto discutere e non passano inosservate.
Ex dipendente critica Salt Bae: “Qualità scadente, rubava anche le mance”
Se pensate che lavorare per Salt Bae (il suo vero nome è Nusret Gokce) sia così facile ed allo stesso tempo divertente vi sbagliate completamente di grosso. Il macellaio viaggia di continuo: da Abu Dhabi fino ad arrivare a Dubai, passando per Los Angeles fino a New York. E molte altre catene di ristoranti sparse in tutto il mondo. Carne che può arrivare a costare più di 300 dollari. E c’è gente che li spende. Come riportato in precedenza, però, arrivano accuse da parte di ex dipendenti che lo giudicano come un “tiranno” con l’ossessione per la ricchezza e l’eccesso. Non è affatto finita qui. Viene accusato di furto di stipendio, discriminazioni, violazioni delle leggi sul lavoro e cultura della paura prevaricante nei confronti delle donne. Senza dimenticare licenziamenti come se piovesse e favoritismi nei confronti di altre persone.
Basti pensare che nell’agosto 2021 c’è una accusa grave: il macellaio imprecava contro i dipendenti. Un ex barista lo ha paragonato ad un dittatore. Mentre c’è chi ha paragonato il suo ambiente agli “Hunger Games”. Ovvero che, alla fine del loro turno, i membri dello staff dnon sapevano mai se sarebbero stati licenziati. Diverse donne hanno raccontato del clima di terrore nel quale vivevano. Come riportato da Elizabeth Cruz, ex barista di Nusr-Et New York. Un direttore generale le avrebbe chiesto di cambiarsi e indossare “gonna corta, tacchi alti e un top” al suo primo giorno di lavoro. Diversi giorni dopo, è stata licenziata. Critiche anche sulle uniformi in poliestere. C’è anche chi ha consegnato per sbaglio, ad un tavolo, una fetta di carne in più. Vale a dire -140 dollari sul suo stipendio.