Il consiglio dâistituto lo aveva sospeso dopo averlo scoperto con uno spinello in classe. Il Tar ha accolto il ricorso dei genitori
Era stato sospeso fino a fine anno, questa la decisione del consiglio dâistituto che aveva deciso di usare il pugno duro nei confronti di questo studente dellâistituto agrario Gallini di Voghera (Pavia). Il Tar però ha considerato troppo severa la punizione riammettendo il giovane a scuola.
Questo ragazzo, al tempo dei fatti ancora minorenne, era stato beccato mentre teneva nel suo zaino uno spinello durante lâorario scolastico. Dopo settimane di discussione accesa tra i componenti del consiglio dâistituto era prevalsa la linea dura. Infatti, invece di applicare la punizione prevista dalla proposta iniziale formulata allâinterno del consiglio di classe che avrebbe comportato una sospensione di 15 giorni per il giovane, i vertici dellâistituto agrario in provincia di Pavia avevano optato per una sospensione fino al termine dellâanno scolastico. I genitori del ragazzo scioccati dalla decisione presa dalla scuola hanno quindi deciso di promuovere ricorso al Tribunale amministrativo regionale per chiedere lâannullamento del provvedimento di sospensione.
Letto il ricorso della famiglia dello studente e della documentazione allegata in giudizio da entrambe le parti, i giudici amministrativi hanno deciso di accogliere la richiesta dei ricorrenti annullando la sospensione fino al termine dellâanno e obbligando di conseguenza lâistituto a riaccogliere lo studente in classe. La decisione del Tar si basa sul tipo di illecito addebitabile al giovane. Sulla scorta della gravitĂ dello stesso starĂ poi allâistituto valutare la sanzione da adottare.
In questo caso, sottolineano i giudici, vi è una sproporzione tra lâillecito commesso e la punizione imposta. Se è vero che il ragazzo ha portato con sĂŠ allâinterno delle mura scolastiche la sostanza stupefacente è anche vero che la stessa era di quantitĂ esigua e finalizzata perciò al consumo personale. Lo spinello in questione che lo studente non stava consumando, può al piĂš configurare un illecito amministrativo e non un reato. La punizione della sospensione fino al termine dellâanno scolastico invece deve essere legata necessariamente a comportamenti di grave entitĂ , cosa che in questo caso non è avvenuta. Giudicando eccessivamente severa la punizione inflitta allo studente il Tar ha annullato il provvedimento del consiglio dâistituto riammettendo lo studente e addebitando le spese legali del procedimento a carico della scuola per un ammontare di 2 mila euro circa.