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Politica

Gas, Descalzi: “Fine dipendenza Russia, prezzi sotto controllo”

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Cristiano

In merito alla vicenda del gas, l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Stampa”

L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi (Ansa Foto) Notizie.com

Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Stampa” dove si è soffermato sulla questione del gas. In particolar modo sul prezzo dell’energia in Europa. La stessa che non subirà “scossoni” in questo anno. Gli stoccaggi europei di gas continuano ad essere pieni, anche se la domanda non è ancora arrivata ai massimi. Ed il motivo è chiaro: visto che la Cina non ha ancora ripreso l’attività a pieno regime. In questi mesi sono stati fatti dei grandi passi in avanti. In particolar modo con la diversificazione delle forniture. Tanto da eliminare dipendenze pericolose per approvvigionamenti e prezzi.

Il rapporto con Mosca è quasi del tutto cancellato. Le importazioni si stanno azzerando sempre di più. Tanto da essere ridotte a delle piccole percentuali. Tutto questo grazie anche alla mossa da parte degli Stati Uniti D’America e sui nuovi contratti di fornitura che sono stati stipulati nell’Africa settentrionale e subsahariana. Negli ultimi mesi l‘Algeria è diventato il Paese principale come esportatore di gas in Italia. Anche se ci si attendono novità importanti anche da Egitto, Angola e Mozambico. Una volta che sono completati i due rigassificatori previsti in Italia, ci saranno delle forniture e infrastrutture che possono assicurare maggiore sicurezza energetica.

Gas, Descalzi: “Sicurezza energetica dipende da molti fattori”

L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi (Ansa Foto) Notizie.com

La strada che porta ad un livello industriale ancora non è terminata del tutto. Tanto è vero che sono in atto ancora altri progetti per portare gas in Europa. Dopo l’aumento dei prezzi del gas, la compagnia britannica ‘Bp‘ ha cercato di ridimensionare i piani di riduzione delle emissioni per privilegiare la sicurezza energetica. Dal nostro Paese, però, non è previsto alcun passo indietro fa sapere lo stesso ad. Soprattutto per quanto riguarda la riduzione delle emissioni dove viene destinato circa un quarto dei 37 miliardi di euro di investimenti previsti nel piano al 2026.

Eni sta puntando molto sulle rinnovabili. In particolar modo eolico e solare. Ci tiene a precisare che non esiste contraddizione tra transizione e sicurezza energetica. Anche perché la prima è indispensabile per poter ottenere la seconda a medio-lungo termine. “La sicurezza energetica dipende dalla stabilità delle forniture di quei prodotti, petrolio e gas, che ancora soddisfano l’83% della domanda di energia“. In conclusione aggiunge: “Se la transizione non è improntata alla neutralità tecnologica. L’80% delle terre rare proviene da un solo Paese (Cina, ndr.): il rischio di creare nelle rinnovabili una riedizione della dipendenza dal gas russo”.

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