Sudan, la situazione continua ad essere sempre più fuori controllo: nel frattempo, nelle ultime ore, anche gli USA hanno deciso di applicare il piano di evacuazione dal Paese
A partire dalla serata di ieri, venerdì 28 aprile, una piccola parte di americani ha deciso di lasciare la capitale del Sudan. La situazione nel Paese nordafricano non è affatto delle migliori. Dopo la tregua di 72 ore, sono ripresi i combattimenti tra i due gruppi militari. Purtroppo il bilancio delle vittime aumenta ogni giorno che passa. Secondo quanto riportato da media locali pare che, a perdere la vita, siano stati più di 500. Un numero che potrebbe drasticamente aumentare nelle prossime ore. Nel frattempo, però, un convoglio di bus con circa 300 americani ha deciso di lasciare la città per fare ritorno a casa.
Sarà un viaggio di 850 km verso il Mar Rosso. Ovvero il primo viaggio organizzato dagli stessi Stati Uniti D’America che hanno un obiettivo: quello di far evacuare i propri cittadini dal paese in questione. Questo è quello che fa sapere il noto quotidiano “New York Times“. A quanto pare il convoglio, nel percorso di evacuazione, è stato seguito da droni americani armati. Pronti ad essere utilizzati nel caso di possibili minacce. Ricordiamo che il Sudan ospita circa 16mila cittadini americani. Molti di questi hanno anche la doppia nazionalità.
Sudan, prima evacuazione di cittadini USA dal Paese
Nella serata di ieri era stato comunicato un annuncio da parte delle fazioni rivali dell’esercito sudanese. Ovvero quello di rinnovare una tregua di tre giorni. Anche se nella prime ore del mattino di oggi, un altro annuncio da parte del Comando generale delle Forze armate sudanesi, confermano che è stato violato anche il quinto cessate il fuoco. I ribelli, secondo quanto riportato dall’Ufficio del portavoce dell’Esercito su Facebook (con chiaro riferimento ad un villaggio nella parte centro-settentrionale del Paese), avrebbero lanciato un attacco (poi risultato fallito) nell’area di Jabal Awliya.
I soldati sono riusciti a respingere questo attacco. Provocando altre vittime. Non solo: nel corso di questa azione sono state distrutte anche numerosi veicoli. Nel frattempo a Khartoum la situazione continua a non essere delle migliori visto che ci sono pesanti scontri. Questo è quello che fa sapere l’emittente televisiva americana ‘BBC‘. La proroga di 72 ore, in un primo momento, era stata accettata dall’esercito e poi dai paramilitari delle Rsf.