A parlare in questo modo è l’ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno che con le sue parole torna a far discutere
Una polemica infinita. L’ex Sindaco di Roma Gianni Alemanno torna sull’argomento che sta facendo discutere da diversi giorni, prima, durante e dopo le celebrazioni del 25 aprile. Essere o meno antifascista, come chiedono da più parti diversi esponenti politici all’attuale Governo, dichiararsi in modo tale da non avere più dubbi e prendere le distanze da un momento storico che tanto odio ha creato da una parte e dall’altra. E Gianni Alemanno non vuole essere da meno né dire le cose mezze e mezze. “Non sono antifascista e, secondo i sondaggi, il 30% degli italiani la pensa così”, dice il politico durante la trasmissione Otto e mezzo su La7.
Una dichiarazione che rischia di creare ancora tante polemiche, ma lui ci tiene a ribadire un concetto che gli sta a cuore e prova a spiegarsi: “Non siamo affatto fascisti e non vogliamo la dittatura, crediamo nei principi fondamentali della Costituzione e della democrazia. Ma l’antifascismo ha rappresentato tante cose, alcune delle quali obiettivamente non le possiamo condividere. Ho due miei amici intimi uccisi in nome dell’antifascismo militante“.
Alemanno è andato anche oltre, parlando della nuova segretaria Elly Schlein dicendo che “mi fa impressione che una delle prime interviste sia stata fatta a Vogue. Obiettivamente uno si aspettava qualcosa di diverso. Se voleva portare a sinistra il partito lo sta portando verso una sinistra molto di élite, aristocratica, che non credo interpreti le esigenze di questo momento“.
Ma non risparmi anche critiche al Governo di Giorgia Meloni, una donna politica che lo stesso Alemanno ha visto crescere, anche se non le risparmia delle critiche aspre: “Non condivido la posizione sulla guerra di Meloni e un eccessivo appiattimento nei confronti dell’America e dell’Europa. Credo ci debba essere più spazio per una destra sociale e sovranista, non mi riconosco in nessun partito politico. Pensiamo a un partito futuro, spero che Fdi ci ripensi e ritrovi le sue radici sociali e sovraniste“