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Sport

NFL, Baldonato: si avvera il sogno, è un giocatore dei New York Giants

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Mauro Simoncelli

E’ diventata realtà quella del primo italiano a giocare nei professionisti del football americano dopo essere stato scelto tra i migliori giovani universitari. Dalla Lazio Marines ai New York Giants

Il sogno di Habakkuk Baldonado si chiama National Football League. Il possente difensore nella notte di Kansas City non è diventato il primo giocatore italiano scelto nel Draft Nfl, ma ha comunque firmato per i Giants. Da Roma, per la precisione dai Colli Portuensi, dove è nato e cresciuto, fino all’empireo delle stelle dello sport più popolare degli Stati Uniti, per giocare con i la squadra della Big Apple che gli hanno offerto un contratto come “Undrafted Free Agent”.

Habakkuk Baldonato primo italiano scelto dal draft Nfl – Notizie.com –

Il Draft NFL è un evento annuale durante il quale le 32 squadre della NFL, la lega professionistica statunitense di football americano,  selezionano i giocatori provenienti dai college. Un modo di fare “il calcio mercato” per intenderci, tipicamente americano, nella maniera più equa per assicurare il giusto ricambio a una determinata disciplina. 259 giocatori eleggibili, cioè pronti per essere scelti, a disposizione delle 32 squadre professionistiche in 7 round di chiamate.

Da Roma con furore

Questa volta si è fatta la storia. Dopo Paolo Banchero, primo italiano proveniente dal college a essere scelto addirittura con il numero al Draft della NBA la scorsa estate, oggi salutiamo l’entrata dalla porta principale tra le stelle della National Football League di Habakkuk Baldonato.  Papà giamaicano e mamma italiana, questo figlio di Roma di 23 anni, quasi due metri per 116 chili di muscoli, forza, velocità, corona il sogno di giocare tra le stelle del football dopo che a 17 anni aveva  scelto di trasferirsi proprio negli Usa per provare il grande salto. Di ruolo Habakkuk,  il cui nome si deve al papà caraibico, scomparso quando lui aveva appena 13 anni, fa il defensive end, cioè uno di quei giocatori della squadra di difesa deputati al compito di braccare, e se possibile placcare, il quarterback avversario. “Habba”, come è soprannominato dagli amici dei Colli Portuensi dove è nato, scopre il football Americano per caso, guardando una partita in TV all’età di 12 anni. Uno sport che lo attira da subito tanto da entrare nei Lazio Marines, una delle storiche squadre della capitale. Il football italiano gli sta subito stretto e allora, grazie a una borsa di studio, decide per il grande salto: in quinta superiore si trasferisce in Florida per frequentare l’ultimo anno in una High School americana, riuscendo così a entrare nella Clearwater Academy  International. Alla high school fa incetta di ottime statistiche, ambientandosi benissimo nel mondo del football USA e suscitando grande interesse delle università più importanti.

Uno dei difensori più promettenti usciti quest’anno dal College Usa – Notizie.com –

A Pittsburgh il grande salto

Gli scout dei migliori collage americani bussano alla sua porta portando le loro offerte, ma la scelta del ragazzone romano cade sul Pitt University uno dei college più prestigiosi e da lì spicca il volo.  Quattro anni con statistiche entusiasmanti con i Panthers sotto la guida di coach Partridge, uno dei migliori della Ncaa, tanto da essere selezionato per lo Shrine Bowl che mette di fronte i migliori senior Ncaa della costa est contro quelli della costa ovest. Ora è arrivata l’agognata chiamata tra i grandi grazie a…..A Roma, dove sono rimasti mamma Paola e il fratello Jonathan, nel quartiere dove Habba è nato e cresciuto c’è stata una grande festa, tutti sapevano del sogno di questo ragazzo con il nome di un profeta che si era messo in testa un’idea strana, arrivare dove nessun altro italiano era mai riuscito nella storia. “La Nfl per me è un sogno”, ha raccontato ancora incredulo il ragazzo, “il football in Italia sta crescendo e spero che presto diventerà grande. Ho ricevuto tanti attestati di stima e in bocca al lupo, sento un intero paese sulle spalle e voglio mostrare ciò che gli italiani sanno fare”.

Fino ad oggi erano stati soltanto 11 gli italiani a giocare tra i professionisti della Nfl, la maggior parte tra gli anni 20 e gli anni 60 agli albori di questa disciplina, ad eccezione di Sandro Vitiello e Massimo Manca negli anni 80 e soprattutto di Giorgio Tavecchio ancora in attività e quindi eleggibile da qualche squadra, ma tutti e tre nel ruolo di kicher e sempre senza passare dal draft perché nessuno proveniva dall’università e Maximilian Pircher da Bressanone, unico giocatore italiano ad aver vinto un Super Bowl con i LA Rams come Offensive Lineman nel 2021, ma senza praticamente mai giocare uno snap. Baldonato ha infranto anche questo tabù e ora avremo un motivo in più per appassionarci a questo sport sicuramente molto fisico, ma spettacolare come pochi. Ora nella preseason si giocherà le chance di trovare un posto nel roster.

 

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Mauro Simoncelli