Le notizie che arrivano direttamente dal Paese sono a dir poco drammatica. Un individuo è entrato in una scuola ed ha iniziato a sparare all’impazzata: compiendo una vera e propria strage di studenti
La notizia è di poche ore fa e lascia tutti completamente senza parola. Tanto è vero che il Paese ha deciso di proclamare ben tre giorni di lutto nazionale per quello che è accaduto questa mattina. Ci troviamo in Serbia, precisamente a Belgrado, dove un ragazzo di 14 anni è entrato in una scuola con l’obiettivo di uccidere quanti più studenti possibile. Tanto da compiere una vera e propria strage. Fino a questo momento le notizie che arrivano dalla capitale serba sono a dir poco drammatiche. Il bilancio è pesantissimo: si parla di almeno nove vittime. Otto sono ragazzi, mentre l’altra persona è un guardiano dell’istituto. Grave anche il numero dei feriti: si tratta di 6 bambini e di un insegnante.
Alcuni di loro sono ricoverati in gravi condizioni in ospedale. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ‘Tanjug‘ (con conferme da parte del ministero dell’Interno), pare che la sparatoria sia avvenuta introno alle ore 08:40 del mattino (stesso orario italiano), precisamente nell’istituto scolastico ‘Vladislav Ribnikar‘, nel quartiere centrale Vracar. Una tragedia che ha sconvolto l’intera Serbia che ha deciso di proclamare tre giorni di lutto nazionale: dal 5 al 7 maggio in memoria delle nove persone rimaste uccise in questo duro attacco. Lo ha confermato il ministro dell’Istruzione serba, Branko Ruzin, direttamente in conferenza stampa.
Nel frattempo le forze dell’ordine hanno avviato, sin da subito, le prime indagini per cercare di capire il motivo di questo folle gesto da parte del giovane. L’attentatore si chiama Kosta K, allievo al settimo anno della scuola primaria, autore della strage nella scuola di Belgrado. Secondo quanto riportato dal capo della polizia della capitale, Veselin Milic, pare che il ragazzo stesse studiando il tutto (nel minimo dettaglio) da almeno un mese.
Tanto di avere una piantina della scuola e un elenco di compagni di scuola da uccidere. “In 25 anni che lavoro qui non ho mai visto nulla del genere in vita mia” ha affermato in conferenza. A lanciare l’allarme è stato proprio il pluriomicida che ha chiamato la polizia: avvisando loro di aver compiuto una strage, ma senza specificare il motivo. Il killer ha utilizzato una pistola (calibro nove) di proprietà del padre. Non solo: aveva anche quattro bottiglie molotov che non ha utilizzato.