Un commovente monologo quello di Marco Bocci. L’attore è stato ospite al programma “Le Iene” dove ha raccontato un periodo molto brutto e buio della sua vita [VIDEO]
Non è stato affatto un periodo facile quello che ha vissuto Marco Bocci. L’attore ha parlato della malattia che lo ha colpito anni fa. Lo ha fatto con un commovente monologo durante il programma “Le Iene” nella puntata andata in onda ieri sera, martedì 2 maggio. Un dolore interno che si è portato indietro per molto tempo e che, in parte, stanno condizionando attualmente la sua vita. L’attore ha rivelato che, quattro anni fa, è riuscito a sopravvivere ad un virus raro. Tanto da colpirgli una parte del cervello che governa la memoria e la parola. Solamente nel tempo l’uso della parola è tornato. Anche se con la memoria i problemi sono rimasti,
L’attuale marito di Laura Chiatti (sua collega) fa sapere che non è stato affatto facile. Visto che lui, con la memoria, ci lavora. Tanto da riuscire a fare fatica anche a riconoscere i volti dei suoi amici. “Può capitarmi anche di guardare un film per sei volte prima di accorgermi che l’avevo già visto. Ricordo pochi aneddoti della mia infanzia. Vivo con Google Maps perché non ricordo le strade dei paesi attorno a dove sono cresciuto e ho dovuto imparare a fare il mio mestiere in un modo nuovo, studiando il doppio“.
Marco Bocci, il monologo a ‘Le Iene’: “Mi sono sentito ignorante” [VIDEO]
Un monologo che è continuato in questo modo: “Spesso mi sono sentito ignorante, limitato, danneggiato, perché i ricordi che ci portiamo dentro da una vita ci dicono ogni giorno chi siamo. E allora io, che tanti di quei ricordi non li ho più oppure li ho, ma corrotti, mischiati all’immaginazione, chi sono veramente? Me lo sono chiesto spesso. Poi ho smesso di cercare e mi piace immaginare che anzi è stato invece un colpo di fortuna. Forse nel mio passato c’era qualcosa che dovevo dimenticare“.
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Anche se, passo dopo passo, sta imparando a superare questi ostacoli. Anche se la strada è tortuosa e per nulla facile: “Oggi posso dire che con questa scocciatura ho imparato a convivere. A volte me ne approfitto e fingo di non ricordare cose che invece ricordo benissimo. Ogni giorno rinasco come un uomo che ha lasciato indietro un pezzo del suo passato, per vivere il presente. Un uomo nuovo, e anche se può sembrarvi strano, un uomo felice“.