Si fa sempre più rovente il dialogo tra Italia e Francia, soprattutto dopo le parole del ministro francese, così il ministro italiano annulla la partenza di oggi
“Offese inaccettabili da parte di Darmanin, non andrò a Parigi per il previsto incontro con la ministra Colonna”. Le parole sono del ministro degli Esteri, Antonio Tajani che furibondo ha annunciato l’annullamento del colloquio previsto questa sera a Parigi con l’omologa francese Colonna.
Tra Tajani e Colonna era un appuntamento previsto da settimane e organizzato quasi in fretta e furia. Ma le parole di Darmanin, che non è la prima volta che si espone in questo modo contro l’Italia, sono state ritenute un affronto. Per Tajani non c’è stato altro da fare che annullare la trasferta in Francia ed è una frattura importante che rischia di minare ancora di più il terreno già piuttosto fragile e polemico tra i due paesi che, in realtà, dovrebbero collaborare insieme e fare una politica comune sui migranti. Almeno questo si erano promessi Meloni e Macron quando si sono incontrati e anche chiarito alcune situazioni pregresse tra i due.
Inutile passo indietro di Darmanin, orami la frittata era fatta
La rottura, infatti, arriva dopo l’attacco al governo italiano del ministro dell’interno francese, Gerald Darmanin, che aveva aspramente criticato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in merito alla gestione della crisi migratoria. “Le offese al governo ed all’Italia pronunciate del ministro Darmanin sono inaccettabili. Non è questo lo spirito con il quale si dovrebbero affrontare sfide europee comuni”, ha scritto Tajani su Twitter.
Parole, quelle di Darmanin, che hanno fatto il giro d’Europa e del mondo, mettendo anche in imbarazzo lo stesso Macron che proprio non si aspettava una simile uscita. Pare infatti che il ministro francese sia stato redarguito per quanto detto e abbia fatto subito un passo indietro, ma il suo tentativo non ha sortito alcun effetto. “Il governo francese vuole lavorare con l’Italia per affrontare la sfida comune che rappresenta il rapido aumento dei flussi migratori”, aveva scritto in un nota. Ma ormai il dado era tratto. Ora solo delle scuse ufficiali potrebbero far tornare il sereno tra i due paesi.