Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, in esclusiva ai nostri microfoni: “Il ministro dell’Interno francese ha sbagliato. Sull’aggressione a Conte…”.
A margine della Convention di Forza Italia ai nostri microfoni è intervenuto il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè. Con l’esponente di Forza Italia abbiamo affrontato diversi argomenti tra cui anche le parole del ministro francese sull’Italia e l’aggressione a Giuseppe Conte.
Siamo alla convention di Forza Italia. E’ atteso l’intervento di Berlusconi in un clima di unità e coesione.
“Il clima non può che essere di coesione, di unità e di grande affetto. Ci troviamo in una azione di governo che non può non vedere con Forza Italia al centro. C’è chi considera i distinguo un attentato alla credibilità del governo. Non è il mio caso perché sono il primo convinto sostenitore del governo“.
Due considerazioni in un’unica parola: rispetto. Ieri questo è venuto meno nei confronti del governo italiano da parte del ministro francese. Oggi l’episodio di cronaca spiacevole nei confronti di Conte.
“Io mi sono affrettato a dare la massima e convinta solidarietà al presidente Conte vittima di una aggressione. La violenza va condannata sempre e comunque. Mi dispiace molto quanto successo e tutto questo deve far riflettere molti su come alcune persone intendono il confronto. Sulla vicenda Francia: non si tratta di rispetto, ma di aver messo due dita negli occhi al governo e all’Italia in tutte le sue forme. Ancora una volta il coro unanime di condanna arrivato da maggioranza e opposizione testimonia come da parte del ministro francese si sia andato al di là di ogni forma di rispetto“.
Poi da registrare c’è l’apertura della maggioranza al confronto con le opposizioni. L’appuntamento sarà martedì e potrebbe essere anche la prima volta tra Meloni e Schlein.
“Tutte le occasioni in cui governo e opposizione si ritrovano sono momenti virtuosi. La maggioranza è aperto al dialogo, bisogna vedere con quale spirito si va a questi tavoli. Ma la cosa più importante è dare contributi, trasmettere proposte positive e non piantare una bandierina“.
Intervista a cura della nostra inviata Luigia Luciani