Consueto appuntamento di maggio con il sangue di San Gennaro. E’ arrivato l’annuncio da parte dell’arcivescovo Battaglia.
Un mese di maggio da ricordare per Napoli e i suoi abitanti. Dopo la festa per la conquista dello Scudetto, infatti, in città si è iniziato ad aspettare il miracolo di San Gennaro e le attese dei fedeli non sono state assolutamente deluse. Come riportato dall’Adnkronos, l’arcivescovo Battaglia ha confermato che il sangue di San Gennaro si è sciolto e quindi il primo prodigio dell’anno si è ripetuto.
Un miracolo che ormai è diventato una consuetudine nel capoluogo partenopeo ed ora si aspetteranno le prossime due date per capire se il miracolo di San Gennaro si ripeterà oppure, come già successo altre volte, il sangue resterà solido.
Il sangue di San Gennaro si è sciolto
Ad annunciare il miracolo di maggio è stato don Mimmo Battaglia. L’arcivescovo ha aperto la cassaforte che custodisce le reliquie del santo ed ha visto che il sangue si era sciolto dando così l’annuncio ai fedeli. Il prodigio è atteso il giorno che precede la prima domenica di maggio ed il tutto è accompagnato da una processione che inizia dal Duomo e si conclude nella Basilica di Santa Chiara dopo aver attraversato il centro antico della città partenopea.
Si tratta di un appuntamento ormai annuale e che è molto atteso dai fedeli e dai cittadini di Napoli (e non solo). Il miracolo anche in questo maggio si è ripetuto ed ora naturalmente si attendono le altre date per capire se alla fine il sangue si scioglierà di nuovo oppure resterà ancora una volta solido.
Le altre due date
Il miracolo di maggio è riuscito ed ora è iniziata l’attesa per le altre due date, che sono le principali per i fedeli. La cassaforte che custodisce le reliquie di San Gennaro sarà aperta il 19 settembre, data nella quale il santo fu decapitato, e il 16 dicembre, anniversario dell’eruzione del Vesuvio del 1631.
Un doppio appuntamento molto atteso a Napoli e la speranza è quella di ripetere il prodigio avvenuto in questo maggio e annunciato dall’arcivescovo don Mimmo Battaglia.