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Corsa Champions, Nevio Scala: “Gli allenatori faranno la differenza”

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Carlo Roscito

Bacheca piena di trofei (nella doppia veste), il totem del calcio italiano ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “Spesso i tecnici non contano niente, ma con una classifica così diventano determinanti. Le coppe portano via energie, ma fanno bene al morale”

Tutte attaccate, tutte in corsa. Aumentano le tensioni insieme alla posta in palio. “In casi del genere possono fare la differenza gli allenatori…”: Nevio Scala commenta la corsa alla Champions League in esclusiva a Notizie.com. Uno stuzzichino della Serie A per le ultime quattro giornate. Come quelli con cui accompagna il vino prodotto dalla sua azienda agricola a Lozzo Atestino, comune di 3mila anime in provincia di Padova, nel parco dei Colli Euganei. Dalla Juventus seconda fino ad Atalanta e Roma (sesto e settimo gradino): in 8 punti ci sono 6 squadre, ma soli tre posti a disposizione.

Nevio Scala ha parlato in esclusiva a Notizie.com (Ansa Foto) – Notizie.com

Nevio Scala, il campionato volge al termine e per la corsa Champions è ancora tutto aperto.

“In questo casi l’allenatore diventa importantissimo. Spesso non conta niente, ma quando si arriva così al fotofinish il suo comportamento è fondamentale. Deve saper gestire le pressioni che nascono. La squadra che avrà un rapporto di un certo livello con il proprio tecnico avrà sicuramente dei vantaggi”.

Conta più l’aspetto fisico o mentale?

“Entrambi. Ieri per esempio ho visto Parma-Brescia allo stadio e ho notato un calo fisico a metà del secondo tempo. Senza dubbio è un aspetto importante, se una squadra è ancora brillante a questo punto della stagione vuol dire che i giocatori sono stati allenati bene. La freschezza fisica può fare la differenza a poche partite dalla fine”.

Nevio Scala ha conquistato 4 trofei al Parma, di cui 3 europei (Ansa Foto) – Notizie.com

Quasi tutte le italiane sono arrivate in fondo alle competizioni europee: i tanti impegni ad aprile e maggio aiutano a stare sul pezzo o comportano un dispendio di energie eccessivo?

“Essere in corsa su più fronti, per quella che è la mia esperienza, aiuta eccome. Certo, su qualcuno può incidere a livello di stanchezza. Ma disputare le competizioni europee aiuta mentalmente. Fa bene al morale. Poi dipende anche dalla rosa, se un allenatore può cambiare 3-4-5 calciatori senza che ne risenta troppo il valore della formazione, allora è già un bel pezzo avanti”.

Ha un allenatore “preferito”? Uno che apprezza particolarmente, insomma.

“Meglio non fare nomi, magari si arrabbiano gli altri (ride, ndr). I top club hanno tutti ottimi allenatori, però ne vedo di bravi pure nelle squadre più piccole, che lottano per non retrocedere. Magari non hanno la ‘Ferrari’, ma una vecchia ‘Renault 4’, come quella che ho io in garage…  Ingiusto basare il valore dei tecnici sempre e solo guardando la classifica”.

Nevio Scala ai tempi del Borussia Dortmund, stagione 1997-1998 (Ansa Foto) – Notizie.com

A punto è il calcio italiano? Si sta rilanciando o è una casualità vedere tutte queste squadre in semifinale di Champions, Europa League e Conference?

“Difficile rispondere, ci sono tante componenti da tenere in considerazione. Sicuramente non è una casualità. Il Napoli ha fatto il vuoto in Serie A, però si è ridotto il gap tra le altre squadre, è venuto fuori un campionato equilibrato. In altre nazioni hanno più soldi di noi, poi però non basta spendere tanti milioni di euro per i top-player. Serve sempre un’organizzazione massima in campo, che ci sia un grande rapporto tra i calciatori e l’allenatore. I ‘fenomeni’ sono importanti, però da soli non possono nulla di fronte a una squadra che gioca a certi livelli”.

Calcio a parte, come procede l’azienda agricola? 

“Molto bene, il vino che produciamo viene apprezzato. Anche la struttura è di livello, abbiamo recuperato un grande stabile. Il vino è buono, ci aggiungiamo stuzzichini niente male e c’è una regola: non si parla mai di calcio. All’interno non c’è nemmeno un’immagine di Nevio Scala calciatore o allenatore. I miei figli me l’hanno vietato. Il lavoro che c’è dietro al vino deve emergere soltanto grazie alla sua forza, non per il mio nome o quello che ho fatto in passato”.

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Carlo Roscito