Il tecnico dell’Atalanta cerchia di vedere il fenomeno sotto tutt’altra luce, ma viene criticato. Aspro Ulivieri: “Le sue parole destano perplessità”
Parlare in un certo modo e vedere alcune cose in una prospettiva più semplice e per certi versi lineare, a volte dà fastidio, soprattutto quando non fa parte del pensiero comune. E’ quello che avrebbe cercato di fare il tecnico dell’Atalanta Giampiero Gasperini , nel tentativo di spiegare i cori contro Vlahovic. Il giocatore della Juventus, ha segnato la rete del 2-0 nei minuti finali di Atalanta-Juve e da quel momento è stato preso di mira dai bergamaschi, fino ad allora non gli avevano detto nulla.
I tifosi se la sono presa con il serbo della Juve e gli hanno detto di tutto, soprattutto “zingaro”, parole che il giocatore bianconero non ha gradito e alla rete del 2-0 ha reagito in malo modo. L’allenatore della squadra atalantina ha condannato i cori dei bergamaschi, ma ha anche cercato di spiegare cosa avviene allo stadio, tentando di dare una spiegazione non tanto o solo sul razzismo, ma allargando il concetto e dando una versione di una persona che frequenta gli stadi di tutta Italia da anni.
Per Gasperini non è così come si pensa, ma c’è dell’altro: “Condanno assolutamente i cori a Vlahovic, ma nell’Atalanta giocano Pasalic e Djimsiti, hanno giocato Ilicic, Sutalo e tanti giocatori di quell’etnia e bisogna differenziare le cose: a volte ci sono insulti per altre cose, il razzismo è una cosa molto seria e non va confuso. L’insulto è anche quando dicono figlio di puttana o pezzo di merda. Il razzismo sarebbe indirizzato a tanti calciatori che sono qui, invece non è così“, questo il commento del tecnico nerazzurro Gasperini.
Non accetta questa spiegazione il presidente dell’associazione allenatore Renzo Ulivieri che ultimamente è al centro dell’attenzione per le frasi di Mourinho, ma evidentemente a lui piace essere protagonista e ritorna a parlare su un altro argomento come quello che è capitato a Vlahovic: “Sono frasi rilasciate a fine partita che hanno destato qualche perplessità, poi se ci ripensa un attimo anche Gasperini probabilmente qualcosa correggerebbe. Probabilmente non ha voluto affrontare la sua tifoseria, non è stata una bella cosa. Uno perché è nero, l’altro perché è zingaro o giallo: non se ne viene più a capo. C’è bisogno di più incontri con le tifoserie, di più confronto: sennò prendiamo una strada che non porta da nessuna parte”