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Politica

Riforme, il ministro Tajani insiste: “Impegno preso con gli elettori”. Poi la stoccata allo “scolaro” Calenda

Published by
Luigia Luciani

“Bisogna scrivere le riforme insieme, ma le riforme sono impegno preso con gli elettori”. Insiste il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Domani previsti gli incontri con le opposizioni a Palazzo Chigi. Tajani reitera il concetto,  incalzato dai cronisti fuori da Palazzo Madama, in occasione della cerimonia per il 75esimo anniversario della prima seduta del Senato 

Canterò solo canzoni serene…c’è  è un grande prato verde dove nascono speranze che si chiamano ragazzi, quello è il grande prato dell’amore”.

Il ministro Antonio Tajani (Ansa Notizie.com)

Ha giocato così, con i cronisti che lo attendevano ansiosi fuori da Palazzo Madama, Gianni Morandi chiamato ad  intonare e interpretare  l’Inno nazionale,  in occasione del 75esimo anniversario della prima seduta del Senato. “Sono nato più di 75 anni fa, devono avermi chiamato per questo”, ha aggiunto ancora l’icona i cui brani hanno fatto cantare 3 diverse generazioni. “Questa è una giornata importante e sono felice di essere stato chiamato come cittadino italiano”. Didascalico, corretto, non cade nella trappola di chi chi gli chiede se le canterebbe alla politica, poi passo veloce tipico del maratoneta in fuga, prende la strada per le sale del Senato e nell’Emiciclo di Palazzo Madama con l’Inno nazionale, dà il via alle celebrazioni.

 

Riforme, il ministro Tajani insiste: “Impegno preso con gli elettori”. Poi la stoccata allo “scolaro” Calenda

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, foto Ansa

Ma i temi del giorno tra Senato e Camera sono decisamente altri, senza nulla togliere al momento solenne e istituzionale della mattinata. Il dibattito, che ufficialmente partirà domani col confronto a Palazzo Chigi tra opposizioni e maggioranza di governo sul tema Riforme, in realtà consuma, divide e crea polemiche già da qualche giorno, ovvero da quando la premier Meloni ha ufficializzato gli appuntamenti che prenderanno avvio dalle 12.30 di domani e si chiuderanno in serata con Pd e M5S. Nel mezzo, il capo dell’esecutivo e con lei ci saranno anche i vicepremier, vedrà pure  i capigruppo del Terzo Polo, o di quel resta o che potrà  essere del Terzo Polo. Italia Viva con Renzi punta alla proposta Sindaco d’Italia, Calenda non vuole il presidenzialismo e manterrebbe solo la camera del Senato. Leader di Azione a cui non sarebbe piaciuta la presa d’atto del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ieri ai microfoni dell’Annunziata aveva detto che se le opposizioni si fossero ritirate sull’Aventino, comunque le riforme sarebbero andate avanti.

E anche questa mattina Tajani, incontrando i giornalisti poco prima che la festa in Senato avesse inizio ha reiterato il concetto, pur provando a smorzare i torni di quello che era apparso come un aut aut : “Se l’opposizione andasse all’Aventino, ho detto se, rispondendo ad una domanda. Bisogna scrivere le riforme insieme, ma le riforme sono impegno preso con gli elettori. Aperti dunque alle controproposte… Calenda? scolaro che non ha letto bene, legge soltanto le ultime tre righe”.

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Luigia Luciani